ḤAMRĪN
Nel 1977-81 si è svolto con successo in 'Irāq un programma di salvataggio archeologico nell'invaso della costruenda diga sul fiume Diyālā, dove questo attraversa il Jebel Ḥamrīn, ultimo contrafforte dello Zagros, per scendere in pianura e buttarsi poi nel Tigri. I risultati, di grande interesse per capillarità e qualità delle informazioni ottenute, si devono all'attività di numerose missioni irachene e straniere. La regione è periferica rispetto alla pianura mesopotamica, ma è fra quelle che svolsero un ruolo fondamentale nella ''rivoluzione agricola'', e gli scavi di siti preistorici quali tell Rihan, tell Hassan, tell Songor, tell Abada, tell Madhhur, hanno portato a precisazioni decisive sulla relazione tra le culture preistoriche mesopotamiche. Se la cultura samarra è scarsamente rappresentata, quella halaf ha fornito, oltre a quelle tipiche, ceramiche di transizione alla produzione obeid, mentre il repertorio architettonico di quest'ultima cultura si trova ampliato in maniera significativa.
Con l'età protourbana la regione assume quella posizione periferica alla pianura che resterà costante, ma riceverà sempre importanza dalle grandi vie di comunicazione che l'attraversano, quella pedemontana tra il Nord e la piana della Susiana, e quella, fondamentale da età partica, tra pianura mesopotamica e altopiano iranico. L'area non ha caratteri favorevoli alla formazione di grossi nuclei urbani, ma il periodo di Uruk vi è tuttavia rappresentato. Nel periodo protodinastico essa elabora una sua cultura che, nei poderosi edifici circolari di tell Gubba e tell Razuk, appare in rapporto con una situazione socioculturale distinta da quella di Sumer. A partire da età accadica è raggiunta una notevole prosperità agricola, mentre la cultura materiale, pur riflettendo più da vicino i caratteri generali che si osservano in Mesopotamia, documenta particolari rapporti con l'Elam, soprattutto nel periodo paleobabilonese che rappresenta l'acme dello sviluppo della regione, entrata nell'orbita dello stato di Eshnunna. Gli insediamenti crescono in numero e dimensioni (tell Yelkhi, tell Suleima, tell Sib, tell Halawa, vi si costruiscono piccoli templi e palazzi o edifici amministrativi che fungono da centri di raccolta dei prodotti della fitta rete di piccoli villaggi e fattorie sorti nei singoli distretti.
Con la fine dell'età cassita la regione vive un lungo periodo di decadenza. La ripresa avviene in età neoassira sulla scia della sua importanza militare e tell Haddad col suo tempio mostra che si sono ancora raggiunti livelli degni del passato. Le testimonianze dell'età partica (tell Baradan, tell Rsheida) indicano che l'importanza dell'area è ora strettamente legata alla via che porta all'Iran, ma il passaggio non sembra recare sostanziale ricchezza. Solo alla fine dell'età sasanide s'inizia una nuova fioritura agricola, prolungatasi fino alla prima età islamica, che è resa possibile dalla creazione di una grande rete di canali. Con la crisi dell'impero abbaside la regione di H. subisce la sorte comune alla campagna babilonese, e inizia quel regresso che dura fino al momento in cui con la diga si è inteso crearvi nuove condizioni per un benessere derivante dallo sfruttamento agricolo del terreno.
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