Narratore e pubblicista ungherese (Nyíregyháza 1878 - Budapest 1933). Nei suoi romanzi (A podolini kísértet "Lo spettro di Podolin", 1906; Szindbád ifjusága "La giovinezza di Sz.", 1911; Szindbád utazásai "Viaggi di Sz.", 1912; A vörös postakocsi "La diligenza rossa", 1913; A feltámadás "La resurrezione", 1916; Az utitárs "Il compagno di viaggio", 1919; Hét bagoly "Sette gufi", 1922; Rózsa Sándor, 1923) e nelle sue novelle (A víg ember bús meséi "Favole tristi dell'uomo allegro", 1900; Hét szilvafa "Sette prugni", 1907; Az élet álom "La vita è un sogno", 1931; Rezeda Kálmán szép élete "La bella vita di K. R.", post., 1933), rievoca, quasi in un sogno, e ritrae nella loro intimità, le figure caratteristiche della vita ungherese della fine dell'Ottocento.