Vedi GYTHEION dell'anno: 1960 - 1973
GYTHEION (v. vol. iii, p. 1076)
Nuovi elementi illustrano la preistoria e la protostoria della regione che gravita attorno al centro di Gytheion.
Del Protoelladico sono gli stanziamenti di Mavrovouni, Laghion e Valtaki. Del Medio Elladico i ritrovamenti sono, finora, più scarsi: interessano il centro di Pezoulia con una locale produzione ceramica. Il periodo meglio documentato è il Tardo Elladico con i due centri importanti, ormai prossimi a G., dell'isoletta di Kranàe, legata al mito del ratto di Elena, e di Mavrovouni, con varie tombe a camera e una thòlos. Si tratta comunque di riflessi dei centri micenei ben più importanti della regione più a N, attorno a Sparta e Amyklai. Alcuni km a SO di G., presso Passavà, era il centro di Las il quale oltre che per i resti di mura e ceramiche del Tardo Eliadico III B, va ricordato per il santuario di Atena Asìa, con un culto che può essere ravvisato già in una tavoletta pilia e che è ricordato, molto più tardi, da Pausania (iii, 24, 6-7). Ancora da Mavrovouni provengono documenti ceramici del protogeometrico, unici nella zona, fino ad oggi.
In periodo arcaico, dopo una lunga serie di guerre, pare che G. abbia ripreso un suo ruolo importante: diventa porto militare di Sparta con relativi arsenali. Per questo subirà frequenti attacchi ed a questo è dovuta la stretta parentela dei suoi ancor pochi reperti arcaici e classici con il centro laconico. Ma lo sviluppo maggiore di G., che inizia già in periodo ellenistico con il nuovo ruolo di porto commerciale, si avrà in periodo romano, quando la città diventa indipendente da Sparta. È di questo periodo la maggior quantità dei reperti (iscrizioni, monete, sculture, sarcofagi) e soprattutto un acquedotto e il teatro, dopo il recente restauro più facilmente esaminabile, ma ancora quasi inedito. Un terremoto del 375 d. C. e l'incursione di Alarico ridurranno la città in rovina.
Bibl.: H. Waterhouse-R. Hope Simpson, in Ann. Brit. School Athens, 55, 1960, p. 67 ss. (partic. p. 114); ibid., 56, 1961, p. 114 ss.; P. Alin, Das Ende der myk. Fundstätten, Lund 1962 p. 95; K. Syriopoulos, ῾Η Προϊστορία τῆς Πελοποννήσου, Atene 1964, p. 500; Bull. Corr. Hell., 87, 1963, p. 764; R. Hope Simpson, A Gazetteer and Atlas of myc. Sites, Londra 1965, p. 43 ss.; P. E. Jannakopoulos, Τὸ Γύϑειον, Atene 1966 (con ricca scheda bibliografica a p. 196 ss.); G. F. Maddoli, Potinja Asiwija, in Studi Micenei ed Egeo-anatolici, IV, 1967, p. 15 ss.