Uomo politico ungherese (Kamičic, Croazia, 1482 - Alvinc, Transilvania, 1551). Figlio di G. Utješenovic, esponente della piccola nobiltà croata, e di una Martinuzzi, oriunda veneziana, divenne paolino e fu capo dei conventi di Częstochowa (Polonia) e di Sajólád (Ungheria). Nominato da Giovanni Szápolyai, per testamento, alla sua morte, tutore della regina Isabella e del figlio Giovanni Sigismondo (1540) in una congiuntura politica oltremodo sfavorevole (sia Ferdinando d'Asburgo sia il sultano tentavano di insediarsi nelle parti dell'Ungheria dipendenti dagli Szápolyai), seppe abilmente destreggiarsi tra i due pretendenti e organizzò nel 1542 il principato di Transilvania, di cui fu eletto luogotenente reale. Nel 1549, tuttavia, riconobbe i diritti di Ferdinando sulla Transilvania e sulle parti annesse, ma non sospese il pagamento del tributo annuo ai Turchi, per timore di un'invasione ottomana. Perciò Ferdinando, sospettando un tradimento di M., lo fece uccidere nel 1551, anno in cui era stato fatto arcivescovo di Strigonia e cardinale.