Konrad, Gyorgy
Konrád, György. – Scrittore ungherese (n. Berettyóújfalu 1933). Appartenente a un’alta borghesia di origine ebraica, ha conosciuto giovanissimo l’occupazione hitleriana, l’antisemitismo e la perdita di parenti nei campi di sterminio. Nel 1956 ha partecipato alla rivolta ungherese antisovietica. Le crescenti pressioni e difficoltà quotidiane esercitate verso i dissidenti lo hanno indotto a lasciare per molti anni l’Ungheria per trasferirsi prima in Germania dell’Est e poi negli Stati Uniti, che ha lasciato negli anni Ottanta per tornare in patria e dedicarsi alla carriera politica, diventando uno dei leader del Movimento dei liberi democratici ungheresi. Ha esordito nel 1969 con il romanzo A látogató (1969; trad. it. Il visitatore, 1975), che decodifica le figure sociali che popolano l’Ungheria comunista con gli occhi di un cinico burocrate, un’analisi delle contraddizioni sociali cui K. dedicherà gran parte della sua opera. Sono seguiti diversi romanzi, tra cui A városalapító (1977, «Il fondatore delle città»), incentrato sulle riflessioni di un architetto idealista che assiste alle deturpazioni della propria città e alle brutali violenze morali e fisiche perpetrate da ciechi tecnocrati, e A cinkos (1986; trad. it. Il perdente, 1995), dove è un intellettuale che descrive la trasformazione e il declino dell’Ungheria con l’avvento del comunismo. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Kőóra (1994, «Orologio di pietra»), che attraverso il ritorno in patria di un famoso intellettuale ungherese e dei suoi incontri con i vecchi amici narra il passato oscuro di un’intera nazione, e Zsidókról (2010, «Ebrei»), ampia riflessione sul significato dell’ebraismo nelle odierne società occidentali. Nei due volumi autobiografici Elutazás és hazatérés (2001, «Partenza e ritorno») e Fenn a hegyen, napfogyatkozáskor (2003, «In cima alla montagna all’ora dell’eclissi») K. racconta le difficoltà di una vita da ebreo perseguitato, da dissidente politico e da intellettuale in esilio. La Germania gli ha tributato ambiti riconoscimenti: K. è stato presidente della prestigiosa Akademie der Künste di Berlino dal 1997 al 2003, nel 2001 ha ricevuto il Karlspreis e nel 2003 la Croce dell’Ordine al merito della Repubblica federale di Germania.