Scrittore ungherese (Debrecen 1933 - Budapest 2019). Dissidente, ha trascorso molti anni all'estero. Tornato in patria e presa parte attiva alla vita politica, è diventato uno dei capi del Movimento dei liberi democratici ungheresi, affermatosi come secondo partito alle elezioni del 1990. Si è affermato con il romanzo A látogató (1969; trad. it. Il visitatore, 1975), di tematica sociale, al quale hanno fatto seguito altri romanzi di analoga ispirazione (Új lakótelepek "Quartieri popolari", 1969; A városalapító "Il fondatore delle città", 1977; A cinkos "Il collaboratore", 1983; Kerti mulatság "La festa nel giardino", 1987) e saggi: Az autonómia kisértése ("La tentazione dell'autonomia", 1980); Európa köldökén ("Nell'ombelico d'Europa", 1990); Az újjászületés melankóliá ("La melanconia della rinascita", 1991). Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano ancora: Kőóra ("Orologio di pietra", 1995), A láthatatlan ("La voce invisibile", 2000), Elutazás és hazatérés (2001; trad. it. Partenza e ritorno, 2014), Harangjáték (2009), Zsidókról (2010).