PIBRAC, Guy du Faur de
Scrittore francese, nato nel 1529 a Pibrac (Guascogna), e morto a Parigi il 30 maggio 1584. Il primo cognome della famiglia, oriunda di Toscana, fu Fabri. Da Parigi, dove seguì i corsi di filosofia, passò a Tolosa alla scuola del grande umanista Pierre Bunel, allievo del Dorat; e con il Bunel fu in Italia, studiando a Pavia con l'Alciato, per due anni. Nel '62 fu inviato da Caterina de' Medici al Concilio di Trento; nel '65 fu nominato avvocato generale del parlamento di Parigi; e poi, cancelliere del duca d'Angiò, lo seguì in Polonia. Fu direttore dell'antica accademia del Baïf, trasformatasi con Enrico III in Académie du Palais. Compose un'apologia della strage di S. Bartolomeo, Ornatissimi cujusdam Viri de rebus Gallicis ad Stanislaum Elvidium Epistola (1573); Cinquante Quatrains contenant préceptes et enseignements utiles pour la vie de l'homme; Les Plaisirs de la vie rustique (1576), dedicati a P. de Ronsard.
Bibl.: R. Radouant, P. et la Saint-Barthélemy, in Rev. d'hist. littér. de la France, 1919; A. Cabos, Guy du Faur de P., un magistrat poète au XVIe siècle, Parigi 1922.