GUY DE WARWICK
. Poema inglese, di cui le più antiche redazioni conservateci risalgono agl'inizî del Trecento.
Guy, servitore del conte di Warwick, s'innamora della figliuola di lui, Felice, e per conquistarsi onori e poterla sposare s'imbarca in una serie d'avventure che il capriccio di Felice prolunga; ma dopo il matrimonio Guy, colto da pentimento per la sua vita di violenze, pellegrina in Terrasanta, tornandone giusto in tempo per aiutare il re Athelstan e liberare per lui Winchester dagl'invasori danesi, mediante il duello con il gigante Colbrand. Torna poi incognito nel Warwick dove vive da eremita. Prossimo a morte, manda, per farsi riconoscere, il proprio anello a Felice che giunge in tempo per raccogliere il suo ultimo respiro. Il poema, scritto in parte in couplets e in parte in strofe di dodici versi, è intessuto sopra un nucleo di leggende dei secoli X e XI, nelle quali il fatto centrale è il duello con Colbrand. In seguito a manipolazioni straniere di questo nucleo, il carattere di Guy come eroe nazionale si attenuò; tutta la vicenda, complicatasi, prese la colorazione della letteratura epica sorta intorno alle crociate, e divenne un misto d'ascetismo e d'avventure senza originalità né pregi artistici. Fu però forse il più popolare fra tutti i poemi coevi e come tale riscritto molte volte (in inglese furono tradotti anche alcuni rimaneggiamenti stranieri; una redazione anglo-normanna fu pubblicata dallo Schönemann, Lipsia 1842).
La prima ed. è forse quella di R. Pynson, di poco posteriore al 1492; si ha pure una traduzione in prosa francese (Parigi 1592 segg.). L'aspetto principale del poema resta però quale risulta da due redazioni in medio inglese, una del sec. XIV, l'altra del XV, pubblicate da J. Zupitza (Barly English Texts Society, serie extra, red. del sec. XIV nei nn. XLII, XLIX, LIX; red. del sec. XV nei nn. XXV, XXVI.