GUSTAVO V re di Svezia
Nacque a Drottningholm il 16 giugno 1858 dal re Oscar II (della casa Bernadotte) e dalla principessa Sofia di Nassau. Sposò a Carlsruhe il 20 settembre 1881 la principessa Vittoria del Baden, nipote dell'imperatore Federico III di Germania. Durante le assenze e le malattie del padre tenne spesso la reggenza. Alla morte di Oscar II (8 dicembre 1907) salì sul trono di Svezia, da cui la Norvegia si era separata nel 1905. Tra l'agitazione dei partiti democratici per abbattere il predominio dei conservatori, G. V patrocinò dapprima una politica di conciliazione. In seguito le lotte s'inasprirono sulla questione militare: forti influenze tedesche entrarono in giuoco a corte, nelle sfere militari e in certi circoli intellettuali. Il 6 febbraio 1914, un corteo di trentamila contadini, organizzato dai nazionalisti, sfilò a Stoccolma dinnanzi al palazzo reale: il re, circondato dalla corte, assisté in forma solenne allo sfilamento e pronunciò un discorso caloroso di simpatia per i dimostranti. Il ministero liberale, presieduto da Carlo Staaff, vide in ciò un indebito intervento della corona e si dimise protestando (10 febbraio). La situazione interna divenne molto critica. Gustavo V formò un gabinetto extra-parlamentare, presieduto dal conservatore Hammarskjöld, di cui facevano parte anche eminenti personalità, come il banchiere Knut Wallenberg (ministro degli Affari esteri), notoriamente aliene dalle intemperanze dei nazionalisti. Durante la guerra mondiale G. V, malgrado gl'incessanti intrighi tedeschi, appoggiò la politica dei suoi diversi ministeri, diretta a evitare un intervento armato della Svezia: nel convegno di Malmö (18-19 novembre 1914) si riconciliò col re di Norvegia e iniziò la collaborazione dei tre stati scandinavi.
Bibl.: A. Nekludoff, En Suède pendant la guerre mondiale, Parigi 1926; K. Hildebrand, in Sveriges historia till våra dagar, XIV (1928).