MANCINELLI, Gustavo
Figlio del pittore Giuseppe e di Maddalena Arnoldi, nacque a Roma intorno al 1841. Il debutto del M. fu precoce; partecipò infatti in qualità di allievo alla Biennale Borbonica del 1855 con il disegno Testa di Aiace, premiato con la medaglia d'argento. Alla Biennale del 1859 ottenne la medaglia d'oro per il dipinto la Comunione nelle catacombe (De Gubernatis). Nel 1864 vinse il concorso per il pensionato nazionale indetto dall'Istituto di belle arti di Napoli con Il giuramento di Annibale (Napoli, Galleria dell'Accademia di belle arti). Nello stesso anno espose il dipinto I martiri delle catacombe alla Promotrice di belle arti di Napoli (Ibid., Museo di Capodimonte). Fino al 1884 partecipò assiduamente alle mostre della Società promotrice napoletana con dipinti, acquerelli e pastelli.
Si inseriscono nel filone orientalista alcune tele di quegli anni, tra cui Sardanapalo in mezzo alle sue donne, quadro esposto alla Promotrice del 1867-68 e severamente giudicato da Carlo Tito Dalbono. L'anno seguente fu di nuovo presente all'esposizione con Corradino e suo cugino Federico nel momento prima di essere condotti al patibolo, acquistato dalla Provincia di Napoli. Nel 1870 presentò uno Studio dal vero; e nel 1871, una Scena pompeiana (Ibid., amministrazione provinciale), che nella sua resa levigata ben si accorda al clima di redivivo neoclassicismo. Nel 1884 il M. espose alla Promotrice tre opere realizzate ad acquerello: Marina di Sorrento, Bagnante, Una mezza figura.
Fra gli anni Settanta e Ottanta iniziò a prendere parte a mostre organizzate anche al di fuori dell'ambito napoletano, a Roma, a Milano e a Torino.
Partecipò all'Esposizione nazionale di Milano del 1874 con Costume sorrentino e fu nuovamente presente a Milano nel 1883 con Costume della Campagna romana, una Marina e due acquerelli. A Torino, all'Esposizione nazionale del 1880, presentò l'opera Ritratti e riscosse un buon successo con Marocchina.
Nel 1891 partecipò all'Esposizione nazionale di Palermo con La morte di Albina, Tra i fiori, Orientale e una Madonna. Nel novembre 1891 fu presentato al pubblico il sipario, realizzato dal M. per il politeama Garibaldi di Palermo, con Eschilo alla corte di Gerone di Siracusa. Per lo stesso teatro il M. portò a compimento le pitture alla base della volta, raffiguranti le Feste eleuterie. Nel 1895, ultimati i lavori per il teatro Comunale di Siracusa, diretti come per il politeama di Palermo da G. Damiani Almeyda, il M. eseguì il sipario con Dafne in un bosco popolato di ninfe, i medaglioni monocromi del vestibolo, i parapetti dei palchi, decorati da putti reggifestoni e la volta della sala, dall'illusionistica balaustra. Nella sala della giunta del municipio palermitano si conservano i ritratti dipinti dal M. di Umberto I e della Regina Margherita di Savoia, donati al Comune di Palermo dagli stessi sovrani, che confermano la sua fiorente attività di ritrattista. Fra i soggetti religiosi del M. si ricordano La morte del santo dottore, tela per la cappella di S. Agostino nella chiesa di S. Maria di Piedigrotta. Tra il 1897 e il 1898 partecipò alla decorazione ad affresco del salone delle contrattazioni nel nuovo palazzo della Borsa di Napoli, realizzando le allegorie Le Belle Arti e La Storia.
Il M. morì a Napoli il 12 apr. 1906.
Fonti e Bibl.: Necr., in L'Illustrazione Italiana, 6 maggio 1906, pp. 450 s.; C.T. Dalbono, Sguardo artistico intorno alla quinta mostra della Promotrice napoletana, Napoli 1868, pp. 17 s.; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti viventi, Firenze 1889, p. 274; A.M. Bessone Aurelj, Diz. dei pittori italiani, Città di Castello 1915, p. 347; M. Accascina, Ottocento siciliano. Pittura, Roma 1939, pp. 39, 72; C. Lorenzetti, L'Accademia di belle arti di Napoli: 1752-1952, Firenze 1953, p. 464; B. Molajoli, Notizie su Capodimonte, Napoli 1958, p. 66; La Galleria dell'Accademia di belle arti in Napoli, a cura di A. Caputi - R. Causa - R. Mormone, Napoli 1971, p. 113; F. Pollaci Nuccio, Le iscrizioni del palazzo comunale di Palermo, Palermo 1974, pp. 89 s.; G. Russo, La Camera di commercio di Napoli dal 1808 al 1978, Napoli 1985, p. 288; La pittura in Italia. L'Ottocento, II, Milano 1990, pp. 510, 516; M.A. Fusco, ibid., p. 896; Palermo. Esposizione nazionale 1891-1892, Palermo 1991, pp. 489-491; G. Blandi, Il teatro politeama Garibaldi di Palermo, Palermo 1991, p. 47; La pittura napoletana dell'Ottocento, a cura di F.C. Greco, Napoli 1993, pp. 64, 140; P. Lipani, in L. Sarullo, Diz. degli artisti siciliani, Palermo 1993, pp. 321 s.; M. Pisani, Ritratti napoletani dal Cinquecento all'Ottocento, Napoli 1996, p. 149; Civiltà dell'Ottocento. Le arti figurative (catal.), Napoli 1997, p. 623 e passim; C. De Seta - M.A. Spadaio - S. Troisi, Palermo città d'arte, Palermo 1999, p. 325; M. Romano, L'architettura dipinta, in Kalòs. Arte in Sicilia, XVII (2005), 3, p. 26; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIII, p. 604; Diz. encicl. Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, VII, p. 129.