BALSAMO CRIVELLI, Gustavo
Nato a Torino il 25 febbr. 1869, primogenito di Carlo - marchese di Zelo Surrigone e Terdobbiate - e di Ersilia Bevilacqua, ebbe come maestri nello studio delle lettere italiane A. Graf e R. Renier. Conclusi nel 1891 gli studi universitari - argomento della tesi, rimasta inedita, una ricerca sulle fonti dell'Amadigi di Bernardo Tasso - iniziò, sempre a Torino, l'insegnamento prima nelle scuole pubbliche poi nel liceo privato di Ricaldone, dove fu docente di italiano per trentasette anni.
Nel 1891 il B. aveva pubblicato a Torino una raccolta di versi, Le amate; seguiva un breve romanzo epistolare a sfondo amoroso, Crepuscolod'anime (Milano1894), dove i marcati toni decadentistici sembrano preludere, sfumando in vaghe malinconie, alla letteratura crepuscolare.
A questo periodo risale l'accostamento al socialismo del B., il cui nome compariva nel novembre 1893 su Ilgridodel popolo - organo ufficiale del Partito dei lavoratori di Torino e provincia - nell'elenco di quelle personalità della cultura (fra cui E. De Amicis, C. Lombroso, A. Graf, C. Corradino) che, ricevendo a Torino Prampolini, pubblicamente attestavano la loro adesione al movimento.
Il socialismo del B. è da inquadrare in quel "socialismo dei professori", che, tra il '90 e la prima guerra mondiale, fu, specie a Torino, fenomeno di singolare rilievo, particolarmente complesso di motivi e di esiti. Tra positivismo e moralismo, filantropismo e umanitarismo, l'ideologia marxista risultò spesso trasferita fuori dalla sua concreta impostazione originaria, la lotta di classe; sul rigore dottrinario prevalse spesso il fervore sentimentale, che dette a volte all'azione etico-sociale carattere di apostolato laico, riformatore, preparazione e preludio - su un terreno propriamente politico - del riformismo.
Il B. collaborò a Il grido del popolo, periodico socialista torinese iniziato nel 1892e diffuso soprattutto nel Piemonte (dove, nel 1896,se ne vendevano, su 7600copie stampate, circa 4400, di Cui 2700nella sola Torino); ne diresse anche il supplemento letterario Per l'idea (1896-97: dodici numeri), che ebbe illustri collaboratori (fra cui Ada Negri) e raggiunse una tiratura abbastanza elevata (9000 copie), ma che, per il gusto e lo spirito critico cui risultava improntato, non sembrò adeguatamente rispondere alla dottrina e alla azione politica del partito, sicché, dopo un referendum tra i socialisti torinesi, venne soppresso. Collaborò anche a Germinal (Torino 1898-1903), giornale aperto ai più vari interessi di cultura, scienza ed arte, e tra i più seri e apprezzati del tempo su un piano nazionale (vi scrissero, fra gli altri, L. Einaudi, A. Labriola, F. Turati) a La Fiaccola (1903-1905), voce della frazione riformista della sezione socialista messinese, all'Avanti!, a Battaglie sindacali (1919-1926), organo milanese della Confederazione del Lavoro. Fu più volte consigliere comunale, a Torino, per la minoranza di sinistra (nel 1909, nel 1914 e durante la prima guerra mondiale); nel 1918 fu interrogato al "processone" per i fatti di Torino del '17; nel 1919 partecipò a un ciclo di conferenze organizzato da L'Ordine nuovo per operai e giovani intellettualì, sul tema "Lineamenti teorici, cenni storici, lo Stato dei Consigli".
Dopo Crepuscolo d'anime il B. aveva rinunciato alle creazioni di fantasia e d'arte. Oltre che al giornalismo (va ricordato che si occupò anche per vario tempo della direzione dei periodico letterario Il campo, fondato nel 1904 da Fr. Pastonchi e M. Vaccarino, e che collaborò alla Gazzetta letteraria,a IlNazionale e a Paraviana),egli si dedicò prevalentemente alla critica e all'erudizione.
Nel campo editoriale esercitò una benemerita attività, dirigendo la "Collezione dei classici italiani con note" dell'Utet e la "Biblioteca dei classici per uso delle scuole" della Paravia. Tradusse dall'inglese la Vita di Dante di Paget Toynbee (Torino, Bocca, 1908) e dal tedesco la Storia della letteratura tedesca dai tempi più antichi sino ai nostri giorni di Friedrich Vogt e Max Kock (2 voll., Utet, 1911-14); preparò le "note bibliografiche" a corredo della Storia della letteratura italiana di G. Zonta (3 voll., in 4 tomi, Utet, 1928-1932). I suoi interessi prevalenti restarono legati ai classici italiani, di non pochi dei quali curò la pubblicazione nelle collane che dirigeva: Le quattro parti delle novelle del Bandello (Torino 1911); Dell'Italia (in cinque libri) di Niccolò Tommaseo (Torino 1921); ancora, in quello stesso anno, nella collana paraviana, l'Adone del Marino, di cui nel 1926 ristampava gli Idilli favolosi, contemporaneamente a due commedie del Goldoni (Il ventaglio, Il burbero di buon cuore); sempre in quella collezione, nel 1924, presentò l'Ossian tradotto dal Cesarotti e, nel 1929, Imiei ricordi del d'Azeglio.
Il B. legò il proprio nome anche agli studi giobertiani. Nel 1915, nel fondo Risorgimento della Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma, aveva scoperto, del Gioberti, l'Ultima replica ai municipali, che si riteneva distrutta dall'autore. Il fortunato ritrovamento accese in lui nuovo fervore di indagini. Fatto il punto sulla situazione con il saggio La fortuna postuma delle carte e dei manoscritti di Vincenzo Gioberti (in Il Risorgimento italiano, IX[1916], nn. 1, 4), pubblicava, nel 1917, a Torino, l'Ultima replica, conprefazione e documenti inediti e, nel 1920, dava alle stampe il Carteggio Gioberti-Massari,nel quale alle lettere del Gioberti, in precedenza edite, si univa quelle del corrispondente, tutte ancora inedite, corredandole con numerose note che costituivano un valido contributo alla biografia di Gioberti; nel 1919 aveva apprestato per l'Utet una ottima edizione (con ampio saggio introduttivo) del Primato morale e civile degli italiani. Nel 1924 il B. curava una scelta di estratti dalla Protologia,riscontrandoli sugli autografi (prefatore e annotatore S. Caramella), e la raccolta Iframmenti "Della riforma cattolica" e "Della libertà cattolica", sempre rivedendola sui manoscritti (con prefazione di Gentile); nel 1926 attendeva all'edizione dei Prolegomeni del Primato, mentre mandava avanti da anni l'arduo lavoro di riordinamento dell'immensa congerie di lettere e manoscritti giobertiani - sistemati in ben cinquantaquattro volumi - che costituiscono il fondo più cospicuo della Biblioteca comunale torinese, lavoro che venne finalmente concluso nel 1928, con la pubblicazione del folto volume Le carte giobertiane della Biblioteca Civica di Torino,opera fondamentale per gli studi sul Gioberti.
Affiancato dal Gentile, il B. intraprese l'edizione del monumentale Carteggio giobertiano; ma erano apparsi soltanto i primi quattro volumi quando, il 15 dic. 1929, a Torino, la morte sorprese lo studioso ancora in piena attività (stava preparando la ristampa de L'uomo al punto di D. Bartoli). In riconoscimento del lavoro preparatorio e dell'impostazione data dal B. all'edizione, Mario Menghini, cui furono affidati gli ultimi due volumi, non volle che su di essi fosse tolto il nome del defunto curatore.
Bibl.: Breve recens. anon. a G. B. C., Vincenzo Gioberti e gli Scolopi, in Giorn. stor. d. letter. ital.,LXXV (1920), p. 319; V. Cian, in recens. a G. B. C., Le carte giobertiane...,in Giorn. stor. d. letter. ital., XCI(1928), pp. 209 s.;Z. Zini, In memoria di G. B. C., in Paraviana, gennaio 1930, pp. 10-13; G. Gentile, G. B. C.,in Giorn. critico d. filosofia ital., XI(1930), pp. 79 s.; S. Debenedetti, G. B. C., in Giorn. stor. d. letter. ital.,XCV (1930), pp. 205 s.; G. B. C.,in Riv. letteraria, II,8 (1930), pp. 19-21; Commemorazioni... B. C., in Annuario del Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento, Bologna 1933, p. 77; C. Sgroi, Gli studi giobertiani nel dopoguerra (1918-1934), in Riv. di sintesi letteraria, I(1934), pp. 409, 519-522; Bibl. del socialismo e del movimento operaio italiano,I, I Periodici, Roma-Milano 1956, nn. 1348, 1470, 2587; p. Spriano, Socialismo e classe operaia a Torino dal 1892al 1913, Torino 1958, pp. 53, 57, 64, 67, 83, 256; Id., Torino operaia nella grande guerra 1914-1918, Torino 1960, pp. 67, 305; I Periodici di Milano - Bibliografia e storia, II,Milano 1961, p. 201; I Periodici di Messina. Bibliografia e storia, Milano 1961, p. 95; L. Gigli, E. De Amicis,Torino 1962, pp. 392, 396; La cultura ital. dell'800 attraverso le riviste,VI, L'Ordine Nuovo (1919-20), Torino 1963, p. 37.