Pittore (Parigi 1826 - ivi 1898). Spirito eclettico e raffinato, profondamente colto, fu forse il più "letterato" tra i pittori francesi dell'Ottocento. La sua pittura si ricollega alla tradizione di J.-D. Ingres e Th. Chassériau, ma risente di sottili ricerche sullo stile e la tecnica dei quattrocentisti italiani. Le sue opere più notevoli (Il Cantico dei Cantici, 1853; Giasone e Medea, 1865; Orfeo, 1866; Prometeo, 1869; Salomè, 1876) sono per diversi aspetti affini a quelle dei preraffaelliti inglesi, ma nascono per lo più da un'ispirazione pagana e sono piene di sottile sensualità. Il lato fantastico della sua arte (la bellezza da idolo delle sue figure allucinanti) fu molto apprezzato dai surrealisti, in specie da A. Breton. La sua scuola, diretta (dal 1892) con grande intelligenza, fu frequentata da alcuni tra i maggiori artisti del tempo: tra gli altri, H. Matisse e G. Rouault. Il museo a lui intitolato, a Parigi, possiede quasi tutte le sue opere (circa 1100 quadri, in gran parte incompiuti, e 7000 disegni).