SCHMOLLER, Gustav von
Economista e storico, nato a Heilbronn il 24 giugno 1838, morto a Bad Harzburg il 27 giugno 1917. Studiò a Tubinga e divenne nel 1864 professore straordinario e nel 1865 ordinario di scienze politiche all'università di Halle, quindi nel 1872 a Strasburgo e nel 1882 a Berlino, dove insegnò fino alla morte esercitando un'enorme influenza sull'indirizzo scientifico tedesco. Nel 1884 divenne membro del Consiglio di stato prussiano, nel 1887 dell'accademia prussiana delle scienze, e nel 1899 della Camera dei signori prussiana.
Fu il capo della cosiddetta giovane scuola storica, che, in opposizione alla scuola dell'economia classica inglese e alla scuola marginalistica austriaca, ritenne le ricerche storiche compito essenziale della scienza economica e applicò realmente e sistematicamente il metodo storico propugnato da W. Roscher, B. Hildebrand e K. Knies, rivedendone anzi criticamente le premesse, troppo legate ancora ai principî della scuola classica e del diritto naturale.
Come i suoi amici e discepoli (A. Wagner, L. Brentano, A. Schäffe, G. Schönberg, ecc.), è moderato nel valutare le possibilità del metodo storico e non si rifiuta di ricorrere anche a schemi generali. Contro l'amoralismo dei classici, da cui la vecchia scuola storica non si era del tutto liberata, egli accentua il valore del fattore morale e ritiene che in gran parte il sistema economico ne sia determinato, afferma l'intimo rapporto tra economia politica e diritto positivo e, nell'auspicare riforme economiche e sociali che gradualmente realizzino una sempre maggior giustizia distributiva, accetta la tesi intervenzionista, giungendo quasi ai confini del socialismo di stato. Nonostante che dopo il congresso di Eisenbach (1872) al suo gruppo fosse dato il nome di "socialisti della cattedra", lo Sch. fu sempre decisamente contrario al programma socialdemocratico e a ogni riforma di natura socialistica. Insieme con Wagner e altri f0ndò nel 1872 l'unione per la politica sociale (Verein für Sozialpolitik) e nel 1890 ne assunse la direzione.
Le sue idee si trovano soprattutto sviluppate nell'opera Über einige Grundfragen des Rechts und der Volkswirthschaft (in Jahrb. für Nationalök. u. St., 1874-75 e Jena 1875) scritta in polemica con lo storico H. v. Treitschke e in Grundriss der allgemeinen Volkswirtschaftslehre (volumi 2, Lipsia 1900 e 1904, trad. it. in Biblioteca dell'Economista, voll. 2, Torino 1913-19) di cui la parte più importante è stata ristampata a parte col titolo Die soziale Frage (Monaco 1918). Scrisse inoltre eccellenti monografie sulla storia economica della Germania.
Per un elenco completo delle opere dello Sch., v. Handwört. der Staatswiss., VIII, 3ª ed., Jena 1911, p. 499.
Oltre le varie storie delle dottrine economiche, v. F. Lifschitz, Die historische Schule der Wirtschaftswissenschaft, Berna 1914; H. Gehrig, Die Begründung des Prinzips der Sozialreform, in Sozialwiss. Studien, II, Jena 1914; articoli di H. Herkner, E. Salin, G. v. Below e A. Spithoff e J. Schumpeter, in Schmollers Jahrbuch, 1924 e 1926; A. W. Small, The Schmoller-Treitschke controversy, in Amer. Journ. of Sociol., XXX (1924-25), pp. 49-86.