Fisico e psicologo tedesco (Gross-Särchen, Lusazia, 1801 - Lipsia 1887); prof. di fisica all'univ. di Lipsia (1834), dovette ritirarsi (1839) per gravi condizioni di salute. Guarito, riprese attivamente gli studî, occupandosi di filosofia, quindi di psicofisica, di meta psichica, di estetica. Notevoli le sue ricerche di elettromagnetismo, di elettrochimica e sulla percezione dei colori. Insoddisfatto della ricerca sperimentale (donde le sue satire di argomento scientifico) si orientò verso gli studî filosofici facendosi assertore dell'idea di un cosmo animato in ogni sua forma (pan psichismo) nei volumi Nanna (1848) e Zend-Avesta (1851). La sua psicofisica è un tentativo di fondare una scienza esatta dei rapporti tra mondo fisico e mondo psichico; perciò essa segna, in certo modo, la nascita della psicologia sperimentale. La legge psicofisica (1860) che porta il suo nome, elaborando un principio stabilito da E. H. Weber, fissa la proporzionalità dell'intensità della sensazione al logaritmo dello stimolo. Su tale legge, naturalmente approssimata, si basa l'introduzione delle unità logaritmiche per valutare intensità di sensazioni sonore, quali il fon e il decibel acustico.