Leonhardt, Gustav Maria
Clavicembalista, organista e direttore d'orchestra olandese, nato a 's Graveland il 30 maggio 1928. Ha studiato clavicembalo e musicologia con E. Müller alla Schola Cantorum di Basilea e in seguito a Vienna. Docente di clavicembalo all'Accademia musicale di Vienna (1952-55) e dal 1953, dopo il rientro in patria, al conservatorio di Amsterdam. Nel 1955 ha creato il Leonhardt Consort, dedicato all'esecuzione di musiche antiche con strumenti dell'epoca. Visiting professor ad Harvard nel 1969-70, ha ricevuto nel 1980 l'Erasmusprijs insieme a N. Harnoncourt e dottorati honoris causa dalle università di Dallas (1982), Amsterdam (1983) e Harvard (1991).
A partire dagli anni Cinquanta ha coinvolto altri musicisti, come F. Brüggen, S. e W. Bijlsma, in un ampio processo di ricerca e ripristino delle tecniche esecutive del periodo barocco. Il ricorso agli strumenti originali, proseguito senza defezioni nel corso dei decenni successivi e accompagnato dalla promozione del lavoro di restauro e copia a opera di artigiani specializzati, costituisce uno dei contributi fondamentali di L. a quel vasto movimento. Riassunta nel principio dell'"autenticità" che prevede un più ampio ripristino del complesso delle condizioni originarie dell'esecuzione (costituite anche dall'organico, dalla tecnica esecutiva, dagli ambienti ecc.), tale direzione di lavoro ha reso più evidenti le possibilità drammatiche e musicali delle sonorità dell'epoca, spesso alterate dall'esecuzione con strumenti moderni, nella ricerca mai definitiva di quanto può avvicinare agli intenti musicali del compositore.
Tra le molte imprese discografiche di L., con un repertorio che dal primo Barocco si estende fino alle Sonate di Mozart, rimane di fondamentale importanza la registrazione integrale delle Cantate di Bach portata a termine tra il 1970 e il 1988 con N. Harnoncourt, avvalendosi di diversi complessi specializzati. È autore del saggio The Art of Fugue, J.S. Bach's last harpsichord work (1952) e curatore dell'edizione moderna delle Fantasie e Toccate di J.P. Sweelinck (1968). L. ha inoltre interpretato la parte di J.S. Bach nel film Die Chronik der Anna Magdalena Bach di J.M. Straub (1967).
bibliografia
A. Beaujean, Des Originalklangs 'Erste Generation', in HiFi-Stereophonie, 1979, 10, pp. 136-70.
Alte Musik. Praxis und Reflexion, nr. speciale dello Basler Jahrbuch für historische Musikpraxis, Winterthur 1983.
S. Reissinger, Eine Zukunft auf dem Theater? Grundzüge der Interpretation Bachscher Instrumental Musik nach dem Zweiten Weltkrieg, in Studien zur Instrumentalmusik. Lothar Hoffmann-Erbrecht zum 60. Geburtstag, Tutzing 1988.