FROHLICH, Gustav
Fröhlich, Gustav (propr. Gustav Friedrich)
Attore cinematografico tedesco, nato ad Hannover il 21 marzo 1902 e morto a Lugano il 22 dicembre 1987. Per un trentennio fu uno degli attori più popolari del cinema tedesco, incarnando il personaggio dell'eroe positivo. Sorriso franco, sguardo diretto, atteggiamento spigliato e mondano, rivelò di avere il physique du rôle ideale per le commedie leggere, sentimentali e romantiche.
Figlio di un ingegnere, C.F. König, e di H.Th.S. Fröhlich, mentre era ancora studente si arruolò volontario e prese parte alla Prima guerra mondiale; dopo il congedo abbandonò gli studi per dedicarsi al giornalismo, ma lasciò anche questa attività per consacrarsi alla professione di attore. Esordì nel 1923, nella parte di F. Liszt in Paganini di Heinz Goldberg, ed ebbe il suo primo ruolo da protagonista qualche anno più tardi, in Metropolis (1927), quando Fritz Lang gli affidò il personaggio del figlio dello scienziato, dittatore della megalopoli. Negli ultimi anni del cinema muto interpretò due significativi film di Joe May, Heimkehr (1928; Il canto del prigioniero), dove è un soldato prigioniero di guerra che torna in patria, e Asphalt (1929; Asfalto), in cui è un vigile urbano filisteo e borghese che si innamora di una ladra, mostrando di trovarsi a proprio agio nell'ambito del dramma psicologico e intimista. Già diretto da Carl Froelich in Brand in der Oper (1930; Incendio dell'opera) e Gitta entdeckt ihr Herz (1932), offrì una delle sue interpretazioni più convincenti nel ruolo del poliziotto in Oberwachtmeister Schwenke (1934; Il poliziotto Schwenke). All'inizio degli anni Trenta interpretò alcuni film interessanti, fra cui Der unsterbliche Lump (1930; L'immortale vagabondo) di Gustav Ucicky, Die heilige Flamme (1930; La sacra fiamma) di Berthold Viertel, Voruntersuchung (1931; Istruttoria) di Robert Siodmak, Unter falscher Flagge (1932; Sotto falsa bandiera) di Johannes Meyer, Die verliebte Firma (1932) di Max Ophuls: il suo aspetto piacevole e conciliante e il suo fisico atletico sembravano destinarlo al ruolo di eroe, cui F. non avrebbe mai rinunciato nei moltissimi film interpretati negli anni successivi. Ma il suo disinvolto professionismo finì presto costretto nella produzione commerciale degli anni del nazismo. Fu spesso diretto dal regista Géza von Bolváry, maestro nel genere della commedia 'ungherese' tipica degli anni Trenta (Ein Lied, ein Kuss, ein Mädel, 1932, Un bacio e una canzone; Ein Mann mit Herz, 1932; Ich will nicht wissen wer Du bist, 1932, Don Giovanni in tuta; Die Nacht der grossen Liebe, 1933, Notte d'amore sul Bosforo; Stradivari, 1935). Di Josef von Baky, già aiuto regista di von Bolváry, interpretò fra l'altro il patetico Die kleine und die grosse Liebe (1938; Il piccolo e grande amore). Nel dopoguerra apparve ancora in numerosi film leggeri e diresse alcuni dignitosi melodrammi (Der Bagnosträfling, 1949, Mio figlio il forzato; Torreani, 1951, Sfida alla morte).
Fröhlich Gustav, in CineGraph. Lexicon zum deutschsprachigen, hrsg. H.-M. Bock, München 1984, ad vocem.