BAUER, Gustav
Uomo politico tedesco, nato a Darkehmen il 6 gennaio 1870. Esercitò la professione di avvocato e militò nel partito socialista. Nel 1903 divenne capo del segretariato centrale dei lavoratori e nel 1908 vice-presidente della commissione generale dei sindacati operai (Gewerkschaften); nel 1912 fu eletto deputato al Reichstag. Ma la parte più importante della sua attività politica cominciò con la caduta della monarchia. II 31 ottobre 1918 entrò, come segretario di stato per il nuovo Ufficio del lavoro, nell'ultimo gabinetto imperiale, presieduto dal principe Max di Baden; il 13 febbraio 1919 divenne ministro del Lavoro e il 22 giugno seguente assunse la direzione del governo tedesco e come tale concluse la pace di Versailles. Dopo l'entrata in vigore della nuova costituzione prese il titolo di cancelliere di stato (Reichskanzler). Come capo del governo represse energicamente il moto monarchico di Kapp (marzo 1920), durante il quale, insieme al presidente Ebert e agli altri ministri lasciò Berlino, rifugiandosi prima a Dresda e poi a Stoccarda. Ristabilito l'ordine, si dimise, tornò al potere, come vice-cancelliere e ministro delle Finanze, nel gabinetto Wirth dal 10 maggio 1921 al 13 novembre 1923.