EICH, Gunter
Scrittore tedesco, nato a Lebus, presso Francoforte sull'Oder, il 1° febbraio 1907. Dopo studî di giurisprudenza e sinologia, visse fin dal 1932 come libero scrittore. Soldato dal 1939 al 1945, prigioniero di guerra, vive attualmente in Baviera, dedito nuovamente solo alla sua attività letteraria.
Dopo un primo volume di liriche, Gedichte (Dresda 1930), attese fino al 1948 per pubblicare (Francoforte s. M.) la sua seconda raccolta, Abgelegene Gehöfte. Essa contiene le sue poesie dell'immediato dopoguerra che, pubblicate in periodici, lo rivelarono uno tra i primi e migliori interpreti poetici della profonda miseria morale e materiale nel 1945. Educato al sobrio uso della quartina convenzionale del postespressionismo, e all'estrema concentrazione di immagini e allusioni della poesia cinese, disegna concisamente ma armoniosamente la vita del prigioniero e reduce ridotta al limite minimo di sussistenza ("Inventur", "Latrine"). Accanto a questo motivo, sviluppa con insistenza quello della natura, vista in rapide immagini dietro alle quali si nasconde il dolore e il mistero della vita: motivo prevalente nelle raccolte successive, Untergrundbahn (Amburgo 1949) e Botschaften des Regens (Francoforte s. M. 1955). Oltre che nelle liriche, E. ha espresso la sua sensibilità poetica anche nei suoi drammi radiofonici, contribuendo ad elevare artisticamente questa nuova forma d'espressione, da lui seguita fin dal 1930. La sua produzione radiofonica del dopoguerra è contenuta quasi completamente in due volumi, Träume (Francoforte s. M. 1953, quattro drammi) e Stimmen (ivi 1958, sette drammi). Motivo ricorrente nei drammi di E. è il mondo onirico della fantasia o del terrore in cui l'individuo può ritrovarsi senza alcuna sua colpa, talvolta simbolo di paura esistenziale, o, come in Die Mädchen aus Viterbo (1953, trasmissione italiana 1956), monito di orrori recenti.