Blobel, Günter
Biologo cellulare e molecolare tedesco, naturalizzato statunitense (n. Waltersdorf, od. Niegoslawice, Polonia, 1936). Lasciò la Germania dopo la laurea in medicina (1960) per trasferirsi negli Stati Uniti. Nel 1967 entrò nella Rockefeller University di New York, dove iniziò la sua collaborazione con il gruppo di G. Palade (Nobel per la medicina o la fisiologia nel 1974) che studiava il trasporto delle proteine neosintetizzate all’esterno delle cellule. Nel 1980 ha formulato la cd. ipotesi del segnale, secondo cui ciascuna proteina presenta nella sua struttura intrinseca l’informazione necessaria per raggiungere la propria localizzazione. Tale informazione deriva da specifiche sequenze (dette segnali topogenici) atte a indicare se la proteina neosintetizzata debba raggiungere un particolare organello, essere trasportata all’esterno della cellula o rimanere integrata nella membrana cellulare. Le ricerche di B., per le quali gli è stato conferito nel 1999 il premio Nobel per la medicina o la fisiologia, hanno permesso di capire, per es., che il sistema immunitario usa segnali topogenici nella produzione di anticorpi e che in alcune malattie ereditarie il difetto è dovuto proprio a errori nei segnali di trasporto cellulare.