Vedi Gulf Cooperation Council dell'anno: 2015 - 2016
Consiglio di cooperazione del Golfo
Il Consiglio per la cooperazione nel Golfo è stato istituito nel maggio del 1981 dai paesi arabi facenti parte del Golfo Persico. A quel tempo era in corso il conflitto tra l’Iraq di Saddam Hussein e l’Iran appena coinvolto dalla Rivoluzione islamica dell’Ayatollah Khomeini e, in tale contesto, il GCC aveva come obiettivo implicito anche quello di costituire un contro-bilanciamento alla crescente influenza iraniana sul mondo arabo.
Gli obiettivi ufficiali sono soprattutto di natura economica. Il GCC riunisce, infatti, tutti i paesi arabi del Golfo Persico (con l’eccezione dello Yemen), vale a dire alcuni tra i maggiori produttori petroliferi del mondo. Inoltre, l’organizzazione ambisce a creare una moneta unica per tutti i paesi che ne fanno parte, sul modello dell’euro per l’Unione Europea.
Il GCC estende i settori della cooperazione tra i paesi membri anche alla sfera sociale, politica e militare, con un contingente pronto a intervenire in caso di attacco o pericolo per uno dei paesi membri. Il contingente, chiamato Peninsula Shield Force, è finora intervenuto nella Prima guerra del Golfo del 1991 e per sedare le rivolte in Bahrain dei primi mesi del 2011. Nel dicembre 2013 i leader del GCC hanno annunciato l’intenzione di creare un comando militare unificato e un’accademia del Golfo per gli studi strategici e di sicurezza con sede negli Emirati Arabi Uniti.
Oltre all’obiettivo della moneta unica e alla cooperazione militare, gli scopi prefissati dalla carta costitutiva dell’organizzazione riguardano anche il regolamento comune di alcune questioni nei campi dell’economia, della finanza, del commercio e del turismo, il progresso tecnologico e scientifico, la creazione di joint venture tra aziende dei paesi membri.
Nel suo insieme, il GCC rappresenta una delle economie che si stanno sviluppando con maggiore velocità a livello mondiale e una delle organizzazioni con peso politico assai rilevante nell’area mediorientale. Negli ultimi tempi il Consiglio ha mostrato di voler cambiare la sua natura di organizzazione regionale in club delle monarchie arabe; fatto constatabile dall’invito di adesione avanzato nel 2011 ai regni di Marocco e Giordania, che non fanno propriamente parte della regione del Golfo.
Nonostante l’apparente compattezza del blocco dei paesi del GCC e la sua relativa omogeneità, soprattutto sotto il profilo macroeconomico, l’obiettivo della moneta unica, inizialmente stabilito per il 2010, è stato procrastinato a data da definirsi per la defezione dell’Oman e degli Emirati Arabi Uniti, questi ultimi contrari all’istituzione dell’eventuale sede di una banca centrale comune nella capitale saudita Riyadh. Nel 2008 i paesi membri hanno comunque lanciato il progetto di un mercato comune, che di fatto garantisce uguali diritti a tutte le aziende e ai singoli cittadini del GCC in qualsiasi paese dell’organizzazione.
Il principale organo decisionale del GCC è il Consiglio supremo, formato dai sei capi di stato dei paesi membri dell’organizzazione. La presidenza del Consiglio supremo ruota secondo l’ordine alfabetico arabo dei paesi che ne fanno parte e si riunisce una volta l’anno.
Le sedute sono valide se i partecipanti sono almeno i due terzi del totale; per le risoluzioni su materie di tipo sostanziale è necessaria l’unanimità, mentre per le questioni procedurali è sufficiente una maggioranza relativa.
Il Consiglio supremo, per deliberare sulle varie questioni di cui si occupa, si serve di una Commissione consultiva, costituita ad hoc da 30 membri per ogni stato dell’organizzazione e che dà un parere tecnico. Il Consiglio ministeriale è invece costituito dai ministri degli esteri di tutti i paesi membri e di tutti i ministri preposti alle questioni di cui si dibatte di volta in volta. Esso si riunisce ogni tre mesi e può riunirsi in via straordinaria su richiesta di un membro. Il Consiglio dei ministri propone le politiche da seguire, le materie da trattare e coordina le attività già esistenti nei vari settori di cooperazione. Il Segretariato generale ha il compito di preparare gli studi sulla cooperazione, il coordinamento e i piani integrati per i lavori congiunti dell’organizzazione. Inoltre, stila dei rapporti periodici sul lavoro del GCC e ha la funzione di attuare e rendere esecutive le risoluzioni. Il segretario generale è eletto dal Consiglio supremo e rimane in carica per tre anni, rinnovabili una volta sola. Si serve di cinque sottosegretari che lo assistono nelle materie economiche, politiche, finanziarie, militari e della sicurezza. Uno dei sottosegretari è il capo-delegazione del GCC a Bruxelles.
Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar e Kuwait.