GUIZZARDO da Bologna
Nacque presumibilmente a Bologna nella seconda metà del XIII secolo da Bondo, o Bondi, forse originario del Frignano, nel Modenese, ma trasferitosi a Bologna. Come G., fu maestro di grammatica a Bologna e a Padova anche il fratello Bertoluccio, che lo ricorda come "in partibus omnibus Lombardie quam Tuscie doctor doctorum in gramatica reputatur" nell'explicit della sua operetta Flores veritatis gramaticae (Sarti - Fattorini, p. 609).
G. è ricordato in documenti bolognesi dal 1289. Nel 1291 prese in affitto una casa per insegnarvi e vi sono testimonianze che attestano la sua presenza e la sua attività in qualità di magister privato a Bologna dal 1290 al 1320, sebbene non ininterrottamente. Nel 1312 era forse a insegnare privatamente a Firenze, mentre è certo un suo soggiorno a Padova negli anni intorno al 1315, forse in qualità di magister presso lo Studio della città. A Padova fu in contatto con Albertino Mussato, il quale gli inviò una epistola in versi, la XIV del suo epistolario, per chiedergli la restituzione di un codice di Virgilio.
Nel 1319 G. non era a Bologna, come prova un documento di procura per il fratello; fu inoltre a Firenze tra il 1320 e il 1323, dal 1321 in qualità di docente di grammatica, logica e filosofia presso lo Studio che era stato fondato proprio in quell'anno.
Dal 1323 non si hanno più notizie di Guizzardo.
Le opere che di G. si sono conservate sono da collegare alla sua attività di maestro di grammatica: si tratta infatti di commenti dedicati a due testi molto diversi fra loro. Il primo, il trattato in versi Poetria nova di Geoffrey of Vinsauf, è il più importante e diffuso trattato di poetica e retorica dell'età medievale; il secondo, la tragedia Ecerinis di Albertino Mussato, è il testo di un contemporaneo di G. il cui significato era non solo letterario, ma anche storico e politico.
La Poetria nova di Geoffrey of Vinsauf, composta in esametri latini intorno al 1210, fu più volte commentata nel corso del XIII secolo. Il commento di G., a tutt'oggi inedito nella sua interezza e di incerta datazione, è conservato presso la Biblioteca apostolica Vaticana, Ottob. lat. 3291 (cc. 1r-17r); il solo accessus è stato pubblicato da Bruno Nardi (pp. 289-291). Caratteristica del commento alla Poetria nova composto da G., rispetto agli altri commenti medievali all'opera, è l'attenzione sia alla lettera del testo sia alla sua portata teorica. Il commento di G. fu utilizzato anche da Pietro da Moglio per alcune annotazioni all'opera di Geoffrey of Vinsauf, come testimonia la notizia contenuta nel codice 128 della Biblioteca Durazzo di Genova.
L'opera più nota di G. è però senz'altro il commento all'Ecerinis di Albertino Mussato, che è stato tramandato insieme con il commento alla stessa opera composto dal maestro di grammatica e notaio Castellano da Bassano. La tragedia composta dal Mussato fu letta pubblicamente a Padova nel giorno di Natale per tre anni di seguito, dal 1315 al 1317 e, contemporaneamente alla lettura pubblica, i due maestri di grammatica elaborarono i loro commenti alla tragedia che, presumibilmente, in seguito vennero fuse insieme secondo modalità a tutt'oggi ancora incerte. L'unico testimone del commento di G. all'Ecerinis, inserito all'interno di quello di Castellano da Bassano, è conservato nel codice Magl. VII.6.926 della Biblioteca nazionale di Firenze ed è stato edito a cura di Luigi Padrin, Albertino Mussato. Tragedia, con uno studio di G. Carducci, Bologna 1900 (rist. anast., Bologna 1969). Vanna Lippi Bigazzi ha però recentemente ridimensionato il ruolo che avrebbe avuto G. in quanto autore del commento all'Ecerinis così come ci è stato tramandato dal manoscritto fiorentino, ritenendo che del lavoro di G. siano in realtà rimaste poche tracce.
Notizia, inoltre, di un Opusculum magistri Guizardi De constructione, forse da ascrivere a G., dedicato, a partire dalla parte dell'opera di Prisciano che tratta della constructio, ai modi di composizione di testi prosastici, si ha da un elenco di libri posseduti dal notaio veronese Bartolomeo Squarceti.
Fonti e Bibl.: M. Sarti - M. Fattorini, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus…, I, Bononiae 1888, pp. 586, 609; B. Colfi, Di un antichissimo commento all'Ecerinide di Albertino Mussato, in Rass. emiliana di storia, letteratura ed arte, II (1890), pp. 421-434, 623-640; F. Novati, La suprema aspirazione di Dante, in Id., Indagini e postille dantesche, Bologna 1899, pp. 77, 99, 102, 105 s., 113; G. Bertoni - E.P. Vicini, Gli studi di grammatica e la rinascenza a Modena con appendice di documenti, Modena 1905, pp. 167 s.; A. Avena, I libri del notaio veronese Bartolomeo Squarceti da Cavajon (1420), in La Bibliofilia, XIII (1911), pp. 247, 250; G. Zaccagnini, Notizie ed appunti per la storia letteraria del secolo XIV, in Giorn. stor. della letteratura italiana, LXVI (1915), pp. 317 s.; M.T. Dazzi, L'"Ecerinide" di Albertino Mussato, ibid., LXXVIII (1921), pp. 285 s.; G. Livi, Dante e Bologna. Nuovi studi e documenti, Bologna 1921, pp. 71 s., 109; L. Frati, I Flores veritatis grammaticae di M.o Bertoluccio, in Archivum Romanicum, VIII (1924), pp. 317-322; G. Mercati, Codici latini Pico Grimani Pio…, Città del Vaticano 1938, pp. 251 n. 81, 292; G. Vinay, Studi sul Mussato, I, Il Mussato e l'estetica medievale, in Giorn. stor. della letteratura italiana, CXXVI (1949), p. 137; B. Nardi, Osservazioni sul medievale "accessus ad auctores" in rapporto all'epistola a Cangrande, in Studi e problemi di critica testuale. Convegno di studi di filologia italiana nel centenario della Commissione per i testi di lingua… 1960, Bologna 1961, pp. 273-305; E. Raimondi, L'"Ecerinis" di Albertino Mussato, in Studi ezzeliniani, Roma 1963, pp. 189-203; M. Dardano, Bertoluccio, in Diz. biogr. degli Italiani, IX, Roma 1967, pp. 622 s.; N. Siraisi, Arts and sciences at Padua. The Studium of Padua before 1350, Toronto 1973, pp. 49, 175; G. Billanovich, Il preumanesimo padovano, in Storia della cultura veneta, 2, Il Trecento, Vicenza 1976, pp. 65 s., 73 s., 77, 80, 87, 95, 99; I manoscritti della raccolta Durazzo, a cura di D. Puncuh, Genova 1979, pp. 189-191; M. Curry Woods, A Medieval rhetoric goes to school and to the university: the commentaries on the Poetria nova, in Rhetorica, IX (1991), pp. 61-65; G.M. Gianola, L'"Ecerinis" di Albertino Mussato tra Ezzelino e Cangrande, in Nuovi studi ezzeliniani, a cura di G. Cracco, II, Roma 1992, pp. 537-574; V. Lippi Bigazzi, I commenti veneti all'"Ecerinis" del Mussato e all'"Ars amandi" di Ovidio e i loro autori, in Italia medioevale e umanistica, XXXVIII (1995), pp. 21-140; G. Inglese, Epistola a Cangrande: questione aperta, in Critica del testo, II (1999), 3, pp. 957, 959, 973 s.; A. Mussato, Écérinide, Épîtres métriques sur la poésie, Songe, a cura di J.-F. Chevalier, Paris 2000, ad ind.; Rep. fontium hist. Medii Aevi, V, p. 350.
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