GUISA (fr. Guise; A. T., 32-33-34)
Città della Francia nordorientale, capoluogo di cantone nel dipartimento dell'Aisne, circondario di Vervins, con 6185 ab. (1926). È posta sull'Oise e si stende intorno al vecchio castello che sorge su una scarpata a picco. È industrialmente assai attiva per le famose officine Godin ove si lavorano apparecchi per riscaldamento e utensili di ferro. Tale fabbrica, che occupa dai 1800 ai 2000 operai, fu lasciata nel 1888 da J. B. A. Godin ai suoi operai, per i quali aveva fatto costruire il "Familistère", vasta costruzione ove possono alloggiare fino a 400 famiglie. Oltre queste officine, Guisa conta varî stabilimenti per la filatura e la tessitura del cotone e della lana, zuccherifici, fonderie, concerie, ecc. Per le comunicazioni è servita da varie linee della rete del Nord, che la uniscono a Laon e Le Cateau, a San Quintino, Vervins, Hirson, Bohain.
La città è sorta intorno al castello che esisteva già nel sec. XI e dopo varie vicende fu concessa alla casa di Lorena, divenendo così culla del ramo dei Guisa. Durante l'ultima guerra fu occupata il 28 agosto del 1914 e fu teatro di una sanguinosa battaglia in seguito alla quale, nonostante il successo dell'ala destra francese, i Francesi furono costretti a battere in ritirata.
La battaglia di Guise. - Il 27 agosto 1914 Joffre stabilì di organizzare una posizione di resistenza fra Marna e Aisne, collegata a sinistra con la posizione di Craonne-Laon-La Fère-corso della Somma. Sulla Somma doveva per il 28 riunirsi la 6ª armata destinata ad agire offensivamente contro la destra tedesca. Divisioni territoriali avrebbero poi prolungato lo sbarramento sino al mare. Per dar tempo alla 6a armata di concentrarsi, Joffre ordinò alla 5ª armata di contrattaccare i Tedeschi una volta raggiunta la zona di Vervins (sud dell'Oise). Ma il 27 stesso Joffre seppe che gl'Inglesi, che operavano a ovest della 5ª armata, incalzati dall'avversario, avevano abbandonato San Quintino. Quindi Joffre ritenendo i Tedeschi stanchi e indeboliti ordinò alla 5ª armata di passare l'Oise in direzione di San Quintino per dare un colpo d'arresto alle truppe che inseguivano gl'Inglesi e impedire che esse minacciassero la zona di sbarco della 6ª armata.
La 5ª armata (Lanrezac) doveva coprirsi sulla destra, verso Guise, col minimo di forze. Il Lanrezac mandò contro San Quintino le divisioni di riserva 59ª e 63ª, il XVIII corpo d'armata e il III corpo d'armata. Contro Guise lasciò il X corpo d'armata sostenuto sulla destra dalla 51ª divisione di riserva e da una divisione di cavalleria. In riserva il I corpo d'armata e una divisione del XVIII corpo d'armata. In tutto 13 divisioni di fanteria. Il passaggio dell'Oise doveva iniziarsi il 29 mattina.
La 2ª armata tedesca (Bülow) - in totale 8 divisioni - era divisa in due gruppi: il VII corpo d'armata e il X corpo d'armata di riserva col corpo di cavalleria intorno a San Quintino; una quindicina di chilometri più a est il X corpo d'armata e la Guardia che avevano passato con qualche contrasto l'Oise alla sera del 28. Il tempo non aveva consentito ricognizioni aeree: il corpo di cavalleria non aveva potuto passare l'Oise. Bülow aveva ordinato per il 29 la prosecuzione dell'inseguimento verso SO. In conseguenza il mattino del 29 la divisione di testa del VII corpo d'armata e il corpo di cavalleria continuarono nella marcia in direzione SO., mentre il X corpo d'armata di riserva veniva completamente sorpreso a sud di San Quintino: le truppe fecero però risolutamente fronte all'attaccante e, aiutate poi da mezza divisione del VII corpo d'armata, ricacciarono i Francesi sull'Oise. Il III corpo d'armata francese prima di passare il fiume era stato attaccato dal X corpo d'armata tedesco, talché aveva fatto fronte verso nord. Tanto il III quanto il X corpo d'armata francese, per quanto sostenuti sulla destra dalla 51ª D. R. e dalla cavalleria, perdettero terreno di fronte al X corpo tedesco e alla Guardia, ma riuscirono ad arrestarli e a infliggere con l'artiglieria perdite notevoli.
Il Lanrezac ordinò al I corpo d'armata di rinforzare il III e X corpo d'armata: il I corpo d'armata avanzò senza però giungere a stretto contatto con la fanteria nemica. I Tedeschi in complesso mantennero a sud di di Guise le posizioni conquistate il mattino. L'affermazione della relazione ufficiale francese che i Tedeschi abbiano dovuto ripassare l'Oise in seguito a un grande contrattacco del I, III e X corpo d'armata è insussistente. Bülow per il giorno 30 ordinò che X e Guardia tenessero fermo (la Guardia era autorizzata a ripassare, occorrendo, l'Oise). Il gruppo di destra, VII e X R., doveva attaccare la linea dell'Oise a SE. di Guise. Il von Kluck (1ª armata) richiesto di concedere l'aiuto del IX corpo d'armata accordò una sola divisione. Ma nella notte Joffre aveva ordinato la ritirata. L'ordine però giunse al Lanrezac alle 8 del 30. Le truppe erano quindi in movimento per attaccare in direzione di Guise, ma siccome da questa parte i Tedeschi non avanzavano fu possibile ai Francesi di disimpegnarsi facilmente. Le truppe sull'Oise invece furono attaccate, ma riuscirono a disimpegnarsi, salvo la 38ª divisione coloniale che dopo una tenace resistenza a Ribemont ebbe perdite gravissime. I Tedeschi non furono però in condizioni d'inseguire.
Questa battaglia dimostra che i Francesi erano in grado di far fronte, ma non di attaccare a fondo truppe tedesche anche inferiori di numero; e dimostra una volta di più che la ricerca dell'aggiramento a ogni costo aveva prodotto per i Tedeschi la mancata cooperazione della 14ª divisione il 29 e di una divisione della 1ª armata il giorno 30.