Guinea Equatoriale
(App. IV, ii, p. 126; V, ii, p. 545)
Geografia umana ed economica
di Alberta Migliaccio
Popolazione
Nel 1998, secondo stime eseguite dalle organizzazioni internazionali, la popolazione ammontava a 431.000 abitanti. La capitale, Malabo, ne ospita quasi un decimo. L'incremento demografico è molto elevato, favorito, nel corso dell'ultimo ventennio, da una lenta ma costante diminuzione del tasso di mortalità, a fronte della quale non si è avuto un analogo decremento della natalità.
Condizioni economiche
Il paese presenta una struttura economica fortemente arretrata, e le uniche prospettive di crescita sono legate, nel medio periodo, ai ritrovamenti petroliferi off-shore. Integralmente condotte da multinazionali, le prospezioni appaiono favorevoli ed è previsto l'avvio dell'utilizzazione di nuovi giacimenti. Per il resto la G. E. presenta un'agricoltura tradizionale, destinata ai consumi interni, alla quale si aggiungono modeste colture industriali (cacao e caffè). Molto esteso il manto forestale: alla metà degli anni Novanta venivano prodotti circa 650.000 m³ di legname, in massima parte di essenze pregiate (ebano, palissandro ecc.).
I progetti di valorizzazione agricola puntano soprattutto sul cacao, i cui piani di espansione sono stati finanziati dalla Banca mondiale; le prospettive sono favorevoli, anche se esistono difficoltà per lo più connesse alla carenza di manodopera in grado di lavorare nelle piantagioni. Sono stati elaborati progetti di potenziamento agricolo miranti ad assicurare al paese l'autosufficienza alimentare. L'apparato industriale è molto modesto, le imprese hanno dimensioni irrisorie e operano quasi esclusivamente nel settore alimentare e della lavorazione del legno. Pesa sul paese un elevatissimo ritardo tecnologico e una marcata penuria energetica. È in fase di completamento un impianto idroelettrico sul fiume Riaga, mentre è prevista la costruzione di un altro impianto a Bikomo, nei pressi di Bata: a lavori ultimati l'energia disponibile dovrebbe favorire la costruzione di una rete per usi civili e la disponibilità di energia per usi industriali. Oltre alla capitale, l'unico centro urbano di un certo rilievo è Bata, nel cui porto vengono movimentate merci per circa 140.000 t l'anno. L'aeroporto internazionale è a Malabo.
Storia
di Paola Salvatori
Ex colonia spagnola, indipendente dal 1968, il paese è stato ininterrottamente governato da un regime militare dittatoriale, espressione del clan Esangui, di etnia bantu. Il colpo di Stato del 1979, che rovesciò dopo undici anni di sanguinosa tirannia F. Macías Nguema, fu infatti opera di alcuni membri della sua stessa famiglia con i quali Macías Nguema era entrato in contrasto. Il potere venne assunto da T. Obiang Nguema (nipote del deposto dittatore), il quale, pur concedendo una nuova Costituzione, approvata nel 1982 con un referendum popolare, continuò di fatto a governare in maniera autoritaria, mantenendo in piedi l'apparato autocratico predisposto dal suo predecessore e vietando la costituzione di partiti politici. L'unico partito la cui esistenza venne consentita fu il Partido Democrático de Guinea Ecuatorial (PDGE), che era stato costituito nel 1987 ed era espressione dei militari al potere.
Nel 1991, anche in seguito alle pressioni internazionali, venne infine concessa una nuova Costituzione che prevedeva l'introduzione del multipartitismo; non cessò, tuttavia, la repressione, ripetutamente condannata dalle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, nei confronti degli oppositori politici, i quali continuarono a essere oggetto di arresti indiscriminati.
Le elezioni legislative tenutesi nel novembre 1993 furono boicottate dalle principali forze di opposizione - che contestavano al governo di aver attuato una violenta intimidazione durante la campagna elettorale e di aver rifiutato la presenza di osservatori internazionali che garantissero il corretto svolgimento del voto - e furono caratterizzate da scarsissima partecipazione popolare. Esse, come era dunque prevedibile, confermarono al potere il PDGE, che conquistò la maggioranza assoluta dei seggi (68 su 80). Analoghe motivazioni spinsero le opposizioni a boicottare le elezioni presidenziali che ebbero luogo nel febbraio 1996, in seguito alle quali Obiang Nguema fu riconfermato per la terza volta presidente.
Sul piano internazionale vennero intensificate in questi anni le relazioni con la Francia, mentre entrarono in crisi, dalla fine del 1993, i rapporti con la Spagna, che assunse un atteggiamento critico nei confronti della politica repressiva del regime. I rapporti con Madrid migliorarono a partire dal 1996, dopo la vittoria, in Spagna, del centro-destra. Un incremento registrarono nel corso dello stesso anno le relazioni con la Cina, con la quale fu siglato in settembre un accordo di cooperazione economica, e con la Nigeria. Con quest'ultima, tuttavia, sorsero dei contrasti nel corso del 1997, in seguito alla scoperta, in una zona di confine, di giacimenti petroliferi
Nonostante la proclamata adozione (febbraio 1997) di misure volte a garantire il rispetto dei diritti umani, la cui violazione era stata più volte condannata da Amnesty International, Obiang Nguema continuò a praticare una dura politica repressiva e nel marzo 1998 vennero imprigionati i principali leader delle forze di opposizione.
Il clima intimidatorio condizionò anche i risultati delle nuove elezioni legislative (marzo 1999), vinte ancora una volta dal PDGE (75 seggi).
bibliografia
M. Liniger-Goumaz, Africa y las democracias desencadenadas. El caso de Guinea Ecuatorial, La Chaux 1994.