BRÉCOURT, Guillaume Marcoureau de
Attore e comico francese, oriundo olandese, morto nel 1685. Come il Molière, iniziò la carriera peregrinando attraverso la Francia. Nel 1658 entrò nella compagnia del Molière, che lasciò nel 1664, per andare a recitare all'Hôtel de Bourgogne, dove rimase anche dopo la fusione delle due compagnie avvenuta il 25 agosto 1680. Come attore il B. interpretava in modo impareggiabile i cosiddetti rôles à manteaux, cioè le parti di personaggi gravi e attempati. Luigi XIV diceva di lui che avrebbe fatto ridere anche le pietre. È difficile stabilire quali parti egli facesse nelle commedie molieresche, ma è certo che il personaggio di Alain de L'École des femmes fu una sua creazione, di cui rimase a lungo il ricordo. Il B. scrisse anche alcune commedie che sono però dimenticate: La feinte mort de Jodelet, un atto in versi (1660), Le grand benêt de fils aussi sot que son père, rappresentata per la prima volta il giovedì 17 gennaio 1664 dopo l'Impromptu de Versailles, e ripresa ai primi di febbraio; la Noce du Village, un atto in versi (1666), Le Jaloux invisible, 3 atti in versi (1666), L'ombre de Molière, 1 atto in prosa (1674), Timon, un atto in prosa (1684). Questa, che fu la sua ultima commedia, ebbe nella sua vita l'importanza che Le malade imaginaire ebbe in quella del Molière: nel rappresentarla si affaticò soverchiamente tanto che gli si ruppe una vena, e fu questa la cagione della sua morte, avvenuta pochi mesi dopo.
Bibl.: N. Fournel, Le théâtre au XVIIe siècle, Parigi 1892.