DURAND, Guillaume (Guglielmo Durante)
Giureconsulto ed ecclesiastico, nato a Puimisson presso Béziers in Linguadoca nel 1237, studiò diritto all'università di Bologna. Lesse poi diritto canonico a Modena, ma ben presto abbandonò l'insegnamento per passare ai servizi della Chiesa. Dapprima uditore di palazzo, suddiacono e cappellano papale, poi rettore provinciale dello stato pontificio, mostrò sempre ed ovunque in difficili intrighi politici e situazioni belliche fermezza e prudenza non comuni. Nel 1291 passò nella diocesi di Mende in Linguadoca della quale era stato nominato vescovo, nel 1295 fu designato da Bonifacio VIII arcivescovo di Ravenna e poi rettore nella Romagna e nella Marca. Nonostante queste cariche rimase in Curia e a Roma morì nel 1296.
Una vita tanto movimentata non impedì al D. di dedicare anche la sua opera alla scienza nel modo più proficuo. Forse nel 1271 egli compilava quello che fu il suo lavoro principale, un ampio trattato in quattro libri dove egli raccolse quanto di meglio era stato scritto prima di lui in materia di procedura civile ed ecclesiastica. L'opera, intitolata Speculum iudiciale, rappresenta il primo tentativo del genere, e per la sua vastità e per l'ordine di esposizione ebbe un alto valore pratico, sì da acquistare presto tanta fama da far dare all'autore l'epiteto di speculator e da essere ristampata già 15 volte prima del Cinquecento. Sono del D. anche un Repertorium aureum iuris canonici, indicazioni della dottrina su determinate questioni canoniche (Roma 1476, Torino 1578, Francoforte 1592 e 1612) e altre opere, fra le quali: Pontificale, ossia raccolta di rubriche e norme relative al disbrigo delle faccende e la celebrazione della liturgia da parte del vescovo; Rationale divinorum officiorum, preziosissima illustrazione della prassi liturgica del tempo, anche questa divenuta assai presto popolare; Glosse alle Costituzioni di Gregorio X e di Niccolò III, della massima importanza perché di molte di quelle costituzioni fu egli stesso l'ispiratore presso quei pontefici.
Guillaume Durand il Giovane, nipote del precedente, col quale fu spesso confuso, fu dapprima arcidiacono di Mende (Linguadoca), di cui nel 1296 fu eletto vescovo da Bonifacio VIII. Intervenne al concilio di Vienna, e più tardi fu inviato da papa Giovanni XXII e da Carlo IV di Francia, come ambasciatore, al sultano Orkhan in Brusa, a difesa dei diritti dei Latini in Oriente; nel viaggio di ritorno morì a Cipro nel 1328. Scrisse un Tractatus de modo concilii generalis celebrandi et de corruptelis in ecclesia reformandis (1ª ed. Lione 1531) che si fonda su autorevoli testi canonici; esso enumera i varî abusi infiltratisi nella vita ecclesiastica contemporanea.
Bibl.: B. Brugi, G. D. il grande maestro degli avvocati, in Per la storia della giurisprudenza e delle università italiane, Torino 1921; Bibliophilus, Guilelmus Durantis, in Jus Pontificium, 1930, pp. 177-191; su G. D. il Giovane v.: Sarti, De Claris archigymnasii professoribus a saec. XI usque ad saec. XIV, Bologna 1759, p. 395 segg.