• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

GUILLAUME de Ferrières

di Salvatore Battaglia - Enciclopedia Italiana (1933)
  • Condividi

GUILLAUME de Ferrières

Salvatore Battaglia

Cavaliere e poeta francese, vissuto tra la fine del sec. XII e il principio del XIII, noto anche come il "Vidame de Chartre", titolo che era tradizionale nella sua famiglia. Feudatario della Chiesa, esercitava il diritto di protezione degl'interessi episcopali. Prese parte alla quarta crociata, e il suo nome è menzionato nella cronaca di Villehardouin; dopo avere accompagnato i crociati a Zara, seguì la spedizione di Rinaldo di Monturirel in Siria, dove si trattenne qualche mese, assente perciò alla conquista di Costantinopoli. Era in questa città alla fine del 1203, quando, colpito da malore, fece testamento, da cui si rileva la sua iscrizione all'Ordine dei Templari. Ma sopravvisse, poiché si ritrova al seguito del re di Gerusalemme in Egitto: e a Damietta morì nel 1219, vittima forse della peste.

G. de F. è tra i più antichi lirici francesi che, educatisi alla maniera trovatorica, ne ripresero i motivi e gli atteggiamenti con una più facile e leggiera rielaborazione stilistica. Le poesie rimasteci, circa nove, parrebbero tutte composte in Francia, prima del pellegrinaggio in Oriente. Anche G. de F. canta l'amore per una castellana, con i soliti toni di sofferenza fatta di attesa e di rinunzia. La sua poesia è delicata ed elegante, e il luogo comune trovatorico è superato da una musicale chiarezza di sentimento e da una grazia espressiva assai personale. Noto fra i troveri, un suo saluto d'amore è citato nel romanzo di Guillaume de Dole (v.).

Bibl.: Hist. litt. de la France, XXIII, 2ª ed., Parigi 1895, pp. 605-9.

Vedi anche
Adenet le Roi Adenet ‹adnè› (o Adam) le Roi. - Poeta francese (m. dopo il 1296), "re dei menestrelli", visse nelle corti di Brabante, di Francia e di Fiandra, compose canzoni di gesta (Bovon de Commarcis, Enfances Ogier, Berte aux grands pieds), e romanzi d'avventure. Il suo capolavoro è il lungo romanzo in ottosillabi ... Gautier de Coincy ‹... d ku̯ẽsì›. - Poeta (Amiens 1177 - Soissons 1238). La sua opera, di carattere agiografico, si colloca tra il 1214 e il 1233, che è il periodo in cui egli fu priore di Vic-sur-Aisne, e abbraccia liriche religiose, un rifacimento in versi del Nuovo Testamento nelle parti che si riferiscono alla Vergine, ... Riccardo di Fournival (fr. Richard de Riccardo di Fournival). - Scrittore francese (n. Fournival, Oise - m. 1260 circa); fu (1240-60 circa) cancelliere del capitolo di Amiens. Sulla base degli antichi bestiarî compose fra l'altro un Bestiaire d'amour in cui rivolse i simboli morali a un senso profano. Adam de la Halle (o le Bossu "il gobbo"). - Troviero francese (n. Arras 1235 circa - m. forse Napoli 1287 circa); visse (dal 1283) presso la corte angioina di Napoli. Ci ha lasciato una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che sono fra i più antichi saggi del ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali