GUILLAUME de Ferrières
Cavaliere e poeta francese, vissuto tra la fine del sec. XII e il principio del XIII, noto anche come il "Vidame de Chartre", titolo che era tradizionale nella sua famiglia. Feudatario della Chiesa, esercitava il diritto di protezione degl'interessi episcopali. Prese parte alla quarta crociata, e il suo nome è menzionato nella cronaca di Villehardouin; dopo avere accompagnato i crociati a Zara, seguì la spedizione di Rinaldo di Monturirel in Siria, dove si trattenne qualche mese, assente perciò alla conquista di Costantinopoli. Era in questa città alla fine del 1203, quando, colpito da malore, fece testamento, da cui si rileva la sua iscrizione all'Ordine dei Templari. Ma sopravvisse, poiché si ritrova al seguito del re di Gerusalemme in Egitto: e a Damietta morì nel 1219, vittima forse della peste.
G. de F. è tra i più antichi lirici francesi che, educatisi alla maniera trovatorica, ne ripresero i motivi e gli atteggiamenti con una più facile e leggiera rielaborazione stilistica. Le poesie rimasteci, circa nove, parrebbero tutte composte in Francia, prima del pellegrinaggio in Oriente. Anche G. de F. canta l'amore per una castellana, con i soliti toni di sofferenza fatta di attesa e di rinunzia. La sua poesia è delicata ed elegante, e il luogo comune trovatorico è superato da una musicale chiarezza di sentimento e da una grazia espressiva assai personale. Noto fra i troveri, un suo saluto d'amore è citato nel romanzo di Guillaume de Dole (v.).
Bibl.: Hist. litt. de la France, XXIII, 2ª ed., Parigi 1895, pp. 605-9.