DAL MONTE, Guidobaldo
Nato a Pesaro nel 1545 e morto nel 1607, fu in gioventù a combattere contro i Turchi, e divenne poi ispettore delle fortificazioni in Toscana. Si dedicò quindi, sotto la guida di F. Commandino, agli studî. Fu amico e protettore di Galileo e si occupò di astronomia e di meccanica. È specialmente noto per i suoi lavori in questa scienza, per quanto si tratti di opere che non vanno esenti da errori. Fra questi lavori debbono essere specialmente ricordati i Mechanicorum libri (Pesaro 1577, Venezia 1615) tradotti in italiano, sotto il titolo Le meccaniche, da F. Pigafetta (Venezia 1581, nuova ed. 1685). È in quest'opera che, esponendo la teoria delle taglie, il D.M., ignaro degli scritti di Leonardo da Vinci, enuncia il principio dei lavori virtuali, di cui, comunque, non può ritenersi il primo inventore. G. Libri (Histoire des sc. mathém. ecc., IV, p. 506) ha dato notizia di un'opera manoscritta del D.M. nella Nazionale di Parigi (Supp. lat. n. 1058) Meditatiunculae Guidi Ubaldi e marchionibus Montis S. Mariae de rebus mathematicis, importanti per la storia della dinamica, e in cui sono descritte alcune esperienze per la ricerca della traiettoria dei gravi, che il D.M. dice "in vista simile alla parabola et hyperbole". Si devono inoltre al D.M. un compasso di proporzione, e varî altri strumenti (cfr. Boffito, Gli strumenti della scienza, ecc., Firenze 1929, pp. 81-83). Varie sue lettere a Galileo furono pubblicate da A. Favaro nell'edizione nazionale delle opere di Galileo, vol. X.
Bibl.: G. e T. Mamiani, Manuale teorico e pratico delle scienze, Firenze 1860, pp. 32-62; P. Duhem, Les origines de la Statique, Parigi 1905, 1907, I, pp. 209-226, II, p. 351.