GUIDO y SPANO, Carlos
Poeta argentino, nato il 19 gennaio 1827 a Buenos Aires, dove morì il 25 luglio 1918.
Quasi sulla traccia della personalità paterna, partecipò alla vita pubblica: fu funzionario, dello stato, uomo di partito, giornalista militante nei più svariati problemi di politica, di storia, di letteratura e critica teatrale (cfr. i due volumi di Ráfagas, 1879, preceduti da un'autobiografia); fu in Brasile e negli altri paesi americani; visse qualche anno a Lisbona, a Parigi, a Londra; conobbe anch'egli le vie dell'esilio e le responsabilità del governo: ma si ritirò a tempo nella solitudine pensosa e delicata della sua arte, e fu soltanto poeta, ricco ormai di molte esperienze direttamente acquistate nel vivo contatto con la realtà. La sua prima raccolta poetica, Hojas al viento, è solo del 1871, nella quale egli includeva liriche anteriori, ma in massima parte nuove e frutto d'una sobria e severa maturità stilistica, che si svolgeva e affinava nel volume successivo, Ecos lejanos, e nell'edizione definitiva (Poesías completas, 1911). G. y S. è poeta di gusto classico: per la compostezza formale e la lucidità mentale con cui è sentito il vario contenuto - sia che canti interessi nazionali e civili, sia che attinga alla sua vita affettiva e interiore -, per la finezza con cui traduce dal greco, per quella spirituale serenità, infine, che placa la sua ispirazione, anche quando essa è inasprita dagli avvenimenti politici e dalle umane passioni o traduce l'inquieta vicenda individuale. Tuttavia la sua sensibilità, negli ultimi anni soprattutto, tende a convertirsi in immagini di pura bellezza e di avventura estetica, quasi al disopra dell'elemento morale e sentimentale, che in lui - poeta gentile e umano - sta a base d'ogni visione lirica: sicché questa sua più sottile esperienza artistica, che spesso vagheggia un'irreale esistenza tra voluttuosa e nostalgica o si conchiude nel frammento pittorico e idillico o ricerca nuove e più trasparenti forme metriche, l'ha reso affine a Rubén Darío e ai poeti modernisti.
Bibl.: V. il numero speciale di Nosotros, Buenos Aires 1918; R. Rojas, La liter. argentina, VII, Buenos Aires 1925, pp. 423-42.