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Guidi, Guido VI

di Piero Camporesi - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Guidi, Guido VI (Guido Guerra)

Piero Camporesi

Guido VI dei conti G. di Dovadola, nato verso il 1220; soprannominato Guerra perché " fuit magnus guerriger, et vir bellicosus multum " (Benvenuto), figlio di Marcovaldo conte di Dovadola (Ruggero, secondo G. Villani [V 3] e altri) e di Beatrice degli Alberti, nepote fu de la buona Gualdrada (If XVI 37), della figlia cioè di Bellincione Berti dei Ravignani (i Ravignani, ond'è disceso / il conte Guido, Pd XVI 97-98) " valorosa e onorabile donna " secondo la testimonianza del Boccaccio e di numerose cronache fiorentine del tempo. " Fu molto guelfo, - scrisse di lui F. Villani nelle Vite d'illustri fiorentini - spesso capitano, sprezzatore de' pericoli, e quasi troppo sollecito ne' casi sùbiti, d'ingegno e d'animo maraviglioso, donde spesso i fatti quasi perduti riparava, e spesso quasi tolse la vittoria di mano a' nemici: d'animo alto e liberale, e giocondo molto, da' cavalieri amato, cupido di gloria... ".

Sodomita, è additato a D. da Iacopo Rusticucci nel terzo girone del settimo cerchio dell'Inferno (XVI 34-39), bruciato dalla pioggia di fuoco e perciò nudo e dipelato.

G. fu, ai suoi anni, il principale sostegno della Parte guelfa in Toscana: dichiarato benemerito della Chiesa da Innocenzo IV nel 1243, comandò l'esercito fiorentino contro i ghibellini di Arezzo nel 1255; fu esule coi guelfi fiorentini dopo la battaglia di Montaperti (1260); condusse a Carlo d'Angiò una schiera di quattrocento cavalieri fuorusciti, esuli guelfi, combatté sotto le insegne dell'Angioino a San Germano e si batté coi suoi cavalieri guelfi in modo determinante, a Benevento, contro Manfredi. Fu perciò il restauratore delle fortune guelfe in Firenze, dove poté tornare, trionfante, l'anno seguente. Morì nel 1272 nel castello di Montevarchi che egli stesso aveva fatto edificare; sulla sua sepoltura si leggeva " Guido Guerra comes: sit tibi Virgo comes ".

Il conte G. rappresentò per D. e per molti guelfi del suo tempo il campione valoroso del guelfismo e il suo restauratore in Firenze: egli dovette apparire agli occhi dei contemporanei di sua parte l'anti-Farinata, il liberatore armato, il resuscitatore del potere antighibellino. La contrapposizione G.-Farinata si può cogliere anche nell'Apologia di D. e di Firenze di Cristoforo Landino: " E certo fu in Farinata grandezza d'animo cesariana. Prudenza fabiana in Guido Guerra, velocità papiriana, e occhio cerviero in prevedere i futuri casi, e provvedere a quelli ". Ma nel XVI dell'Inferno G. non emerge né giganteggia, non diventa personaggio drammatico come Farinata.

Il suo onesto e rispettoso ritratto si colloca in una serie fiorentina' di dignitosi cavalieri, rappresentanti di una generazione passata in cui fioriva cortesia e valor; simboli un po' sfocati e spenti, più che persone vitali, di un mondo al tramonto. G. si confonde con loro, non trova lo scatto per superare la miseria d'erto loco sollo (If XVI 28).

Vocabolario
guida
guida s. f. [der. di guidare]. – 1. L’azione di guidare: affidarsi alla g. di una persona esperta; la g. di una motocicletta, di un autoveicolo; per le navi o gli aeromobili è sinon. di pilotaggio, che è termine più frequente. Usato assol.,...
guidare
guidare v. tr. [dal provenz. guidar, di origine franca]. – 1. a. Accompagnare, condurre qualcuno facendogli da guida: g. una comitiva, un amico; g. alla visita di una città, di un museo; g. per luoghi sconosciuti; g. i soldati all’assalto;...
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