Giurista (Reggio nell'Emilia 1523 - Padova o Venezia 1599), figlio di Alberto, anch'egli giurista. Successe a M. Gribaldi Mofa sulla cattedra di diritto civile, e più tardi, nell'univ. di Torino, ad A. Cravetta. Tornato a Padova (1572), non volle più lasciarla, benché ripetutamente chiamato a Roma. Fu scrittore elegante e di grande dottrina. Dei suoi numerosi scritti ricordiamo il commentario alla Notitia dignitatum utriusque imperii e i 4 libri De claris legum interpretibus, pubblicati postumi (1637), opera quest'ultima, non scevra di inesattezze, ma, come storia della giurisprudenza dall'età romana alla medievale, assai ricca di notizie.