Guidi, Guido Novello
Figlio di Guido dei conti di Bagno, perdette il padre in tenera età. Qualcuno ha supposto che a lui si riferisse la suocera di Forese Donati nel rimpiangere di non aver potuto accasare la sua figliuola 'n casa del conte Guido (Rime LXXIII 13-14), ma è più probabile ritenere che l'espressione di D. non sia riferita a un determinato conte Guido, bensì al mito dei G. come casata di grande antichità, potenza e ricchezza, mito che poggia su quel Guido Guerra IV marito della fiorentina Gualdrada dei Ravignani, da cui discendevano tutti i membri della stirpe allora in vita (cfr. G. Villani V 37).
Nel 1247 Guido Novello resse la podesteria di Arezzo e riuscì a ristabilirvi il predominio ghibellino contro il vescovo Marcellino Albergotti. Podestà di Cortona nel 1250, l'anno appresso fu messo a capo delle forze militari della lega ghibellina, e nelle imprese che seguirono si trovò di fronte il consanguineo conte Guido Guerra, così come più tardi dové fronteggiare e scontrarsi in Romagna con l'altro consorto Guido Salvatico, tanto fervente guelfo quanto egli era irriducibile ghibellino. Dopo la pace del 1252, nel 1255 vendette con i consorti al comune di Firenze terre e castelli di grande importanza economica e strategica come Empoli. In seguito alla battaglia di Montaperti (1260) divenne il despota e l'arbitro di Firenze sino alla successiva battaglia di Benevento (1266), che segnò la riscossa guelfa. Fu sempre presente dove si combatteva in favore del ghibellinismo, e in questa sua intransigenza incrollabile egli ha qualcosa di grandioso, che lo assimila a Farinata degli Uberti. Gli si volle imputare la colpa dell'infelice giornata di Campaldino, dopo la quale si ritirò nei suoi feudi dove morì dimenticato nel gennaio 1293, però riconciliato con la Chiesa romana, cui per sconto delle proprie malefatte lasciò molti possedimenti. Ma papa Bonifacio VIII rinunziò a quel legato (1298) in favore di Guglielmo, figlio del conte, nato dal matrimonio con Gherardesca figlia di Ugolino degli Ubaldini, signore di Feliccione.
Bibl. - L. Passerini, tavola IV delle 20 dedicate ai conti G., in P. Litta, Famiglie celebri d'Italia, XXV, Milano 1866-1867; si veda inoltre M. Barbi, La tenzone di D. con Forese, in " Studi d. " IX (1924) 11 n. 5 (rist. in Problemi II 93 n.).