GUERRINI, Guido
Nacque a Faenza il 12 sett. 1890 da Pietro e Antonietta Santucci. Conseguita la licenza ginnasiale nel 1907, si dedicò agli studi musicali, intrapresi inizialmente con il padre, diplomandosi nel 1911 in violino al liceo musicale di Bologna nella classe di A. Consolini, e in composizione nel 1914, sotto la guida di L. Torchi e F. Busoni. Fece le prime esperienze professionali in orchestra come violinista e violista, e come maestro sostituto in alcuni teatri bolognesi (tra gli altri fu sostituto di R. Ferrari al teatro Comunale). Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale si dedicò all'insegnamento e alla composizione. Dal 1920 al 1924 fu titolare di armonia al liceo musicale di Bologna; sono questi gli anni della prima esecuzione dell'opera Nemici (libretto proprio; Bologna, teatro Comunale, 19 genn. 1921), del matrimonio con Emilia Putti (1922) e della nascita della figlia Vittoria (1923). Dal 1925 il G. fu titolare della cattedra di composizione al conservatorio di Parma, del quale divenne vicedirettore nel 1926.
Nel 1928 fu nominato direttore del conservatorio L. Cherubini di Firenze, incarico che tenne per circa un ventennio. Dal 1931 al 1933 organizzò il Maggio musicale fiorentino in collaborazione con V. Gui, M. Castelnuovo Tedesco e C. Delcroix. Al periodo fiorentino risalgono le prime esecuzioni dell'opera burlesca La vigna (libretto scritto dal G. in collab. con A. Testoni; Roma, teatro dell'Opera, 7 marzo 1935) e della Missa pro defunctis per soli, coro e orchestra, in memoria di G. Marconi (Firenze, teatro Comunale, 28 apr. 1942), composizione per la quale il G. fu insignito di un premio dell'Accademia d'Italia.
Tra il dicembre 1944 e l'agosto 1945 trascorse un periodo di prigionia nel campo di concentramento di Collescipoli (Terni), durante il quale scrisse l'Enea (A. Angeli; Roma, teatro dell'Opera, 11 febbr. 1953) e la Missa quarta per coro a 2 voci virili e pianoforte, la cui prima esecuzione ebbe luogo proprio nel campo di concentramento durante il Natale 1945. Dal 1947 al novembre 1949 diresse il conservatorio G.B. Martini di Bologna; quindi assunse la direzione del conservatorio di S. Cecilia di Roma, incarico che manterrà fino all'ottobre 1960. Poco dopo la nomina (1951) fondò il Collegio di musica al Foro italico come sezione del conservatorio di S. Cecilia; diede inoltre avvio dell'Associazione giovanile musicale (AGIMUS) e, dal 1952 al 1957, diresse l'Orchestra da camera di Roma. Nel 1955 venne insignito della medaglia d'argento al merito dell'arte e della scuola. Membro dell'Accademia del conservatorio di Firenze (1928), dell'Accademia filarmonica di Bologna (1931), accademico di S. Cecilia (1939), del Consiglio superiore delle belle arti (1952-58) e di numerose altre istituzioni, nel 1964 venne nominato presidente dell'Accademia di S. Cecilia, carica che mantenne sino alla sua scomparsa, avvenuta in Roma il 13 giugno 1965.
Compositore fecondo, il G. fu attivo in molti campi del mondo musicale; il suo impegno fu notevole nella didattica sia come docente nei maggiori conservatori italiani, sia quale autore di manuali (Trattato di armonia complementare, Bologna 1922; Origine, evoluzione e carattere degli strumenti musicali, Milano 1926; Prontuario dei tempi e colori musicali, Firenze 1939). Di particolare interesse fu la sua attività nel settore della critica (collaborò con numerosi periodici di interesse artistico e musicale, tra i quali la Rassegna dorica, la Rassegna musicale e L'Illustrazione toscana) e della saggistica. Significative per l'epoca le monografie F. Busoni, la vita, la figura e l'opera (Firenze 1941) e A.Vivaldi. La vita e l'opera (ibid. 1951). Pubblicò inoltre Verdi e le scuole di musica (Roma 1949).
Sulla sua attività di compositore il G. stesso confessò: "Sono faentino, discendente da una famiglia della mezza nobiltà romagnola, e mi sembra che nella mia arte sia sempre rimasta un po' di quella malinconia facile a cogliersi nelle grandi distese della mia fecondissima terra" (Rinaldi, p. 8). Ma la sua poetica musicale non si esaurisce nella malinconia natia: accanto a essa cogliamo, rinnovato nell'intuizione sonora, un carattere schiettamente romantico, il quale volge verso un cromatismo che - sebbene risenta dell'influsso wagneriano e straussiano - rivela una intenzione armonica sempre chiara e precisa. Gli studi severi, la pratica orchestrale, maturata anche dietro le quinte dei teatri d'opera, e la fervida vena melodica hanno determinato caratteri, quali, ad esempio, la solidità della costruzione formale o l'orchestrazione raffinata, che hanno permesso al G. di esprimersi con efficacia in tutti i generi musicali: dalla musica per il teatro alla musica per il cinema e per banda; dal genere sinfonico, nel quale spiccano i poemi sinfonici, al repertorio da camera nelle formazioni più varie, per giungere al repertorio sacro corale, genere nel quale il G. si espresse nella maniera più compiuta, raggiungendo momenti di intensa felicità creativa.
Tra i lavori più significativi, oltre quelli citati, si segnalano per il teatro: L'arcangelo o L'isola di Finale, opera in tre atti (libr. proprio, Bologna, teatro Comunale, 26 nov. 1930). Musica sacra e corale: Messa in onore della Madonna, per coro a due voci, archi e organo (1917); Il pianto della Madonna, per soli, coro virile e orchestra (1931); Missa secunda, per coro a tre voci dispari, orchestra e organo (1936); Il lamento di Job, per basso, archi, pianoforte e tam tam (1938); La città beata, cantata da camera per basso, coro femminile e orchestra da camera (1942); La città perduta, cantata biblica, per mezzosoprano, basso, coro e orchestra (1942); Nugae sacrae, nove pezzi per coro a due voci e organo o armonium (1943); Missa tertia, per coro a tre voci e organo (1944). Musica sinfonica: La cetra d'Achille, poema sinfonico (1913); concerto per violoncello e orchestra (1914); Visioni dell'antico Egitto, due quadri sinfonici (1919); L'ultimo viaggio di Odisseo, poema sinfonico (1921); Sonata da camera, per orchestra (1925); Trifons, tema con due derivazioni per orchestra (1932); due tempi di concerto per pianoforte e orchestra (1936); Sette variazioni sopra una sarabanda di Corelli, per archi e pianoforte (1940); Tema con variazioni, per pianoforte e orchestra (1942). Musica da camera: Le fiamme sull'altare, trittico per soprano, doppio quintetto d'archi e due arpe (1919); sonata per violino e pianoforte (1921); tre quartetti per archi (1920, 1922, 1959); due trii per violino, violoncello e pianoforte (1920, 1925); sonata per violoncello e pianoforte (1925); quintetto per archi e pianoforte (1927); 13 studi per violoncello solo (in collab. con L. Silva, 1939); quintetto per archi (1950).
Inoltre il G. produsse musica per il cinema e la televisione, per banda, e liriche per voce pianoforte. Curò numerose trascrizioni ed elaborazioni di composizioni di autori del passato, tra cui A. Locatelli, D. Gabrielli, A. Corelli, L. Vinci, A. Scarlatti (Sedecia, Il trionfo della grazia, 1961), L. Boccherini (Sei sonate per forte e piano con accompagnamento di violino, 1927), A. Vivaldi, N. Paganini, G.B. Sammartini, C. Franck, J.S. Bach, G.B. Martini, L. Leo (S. Elena al Calvario, 1925), G. Carissimi (Historia di Ezechia, 1952), D. Cimarosa (Requiem, 1953), L.A. Predieri (Stabat Mater, 1955), G.F. Händel (Il pianto di Maria, 1959), F.M. Veracini, N. Jommelli, J. Bull, e altri.
Per l'elenco completo e dettagliato delle opere del G. si rimanda al Catalogo delle opere di G. Guerrini al suo settantesimo anno di età (1960) e Curriculum della sua vita, redatto a cura dello stesso G. (Roma 1960).
Fonti e Bibl.: Necr.: Un lutto del mondo musicale italiano. La scomparsa di G. G., in Radio Corriere TV, n. 26, 27 giugno - 3 luglio 1965, p. 29; F. Abbiati, Morto a Roma il musicista G. G. (75 anni), in Corriere della sera, 15 giugno 1965; L. S., È morto il maestro G., presidente di S. Cecilia, in Il Tempo, 15 giugno 1965; A. Damerini, Profilo critico di G. G.: biografia e bibliografia, Milano 1928; M. Saint-Cyr, G. G., in Rassegna dorica, III (1931-32), pp. 147-150; P. Fragapane, G. G. e i suoi poemi sinfonici, Firenze 1932; V. Di Donato, Il pianto della Madonna di G. G., in Rassegna dorica, IV (1933), pp. 120-122; Bern., Una nuova opera italiana al teatro Reale. Il maestro G. G. ci racconta come pensò e compose "La vigna", in Il Giornaled'Italia, 28 febbr. 1935; A. Damerini, Un musico costruttore, in Arte mediterranea, XVII (1939), 4, pp. 16-20; P. Fragapane, La Missa pro defunctis di G. G., in Rassegna dorica, XI (1940), p. 225; Associazione dell'Orchestra da camera di Roma, diretta da G. G., in Santa Cecilia, III (1954), 3, pp. 66 s.; M. Rinaldi, G. G., in Rassegnamusicale Curci, 1955, n. 6, pp. 8 s.; G. Boni, Il maestro G. lascia la direzione del conservatorio di S. Cecilia, in Santa Cecilia, IX (1960), 5, pp. 55-57; Id., L'attività del conservatorio di S. Cecilia nel decennio 1950-1960 e il Collegio di musica al Foro Italico, ibid., X (1961), 2, pp. 9 ss.; L. Pinzauti, Il Maggio musicale fiorentino. Dalla prima alla trentesima edizione, Firenze 1967, ad ind.; J.C.G. Waterhouse, The emergence of modern Italian music (up to 1940), diss., Oxford University 1968; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, coll. 1042-1045; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 355 s.; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 505 s.