GUIDO da Pisa
Carmelitano, di cui sappiamo solo che visse nella prima metà del sec. XIV, perché dedicò le sue opere dantesche a Lucano Spinola genovese, il cui nome ricorre nei documenti dal 1323 al 1347. Compose una dichiarazione poetica dell'Inferno di Dante in otto canti, in terzine, con commento latino, e un commento pure in latino all'Inferno, ancora quasi tutto inedito, che ci è stato conservato in più codici, uno dei quali assai bello per le miniature che sembrano di Scuola giottesca. Ma l'opera più nota è il Fiore d'Italia, compilazione storico-mitologica che prende le mosse da Giano primo re d'Italia e continua con la storia sacra da Mosè a Giobbe, la storia degli Dei, la storia troiana e la storia greca del periodo mitico. Una parte col titolo I fatti d'Enea e un'altra col titolo Il Fiore di mitologia, staccatesi dall'opera maggiore, sono state pubblicate a parte, e la prima, specie per i pregi della lingua e l'interesse del racconto, ha avuto gran diffusione anche nelle scuole.
Edizioni: F. Roediger, Dichiarazione poetica dell'Inferno dantesco di Frate G. d. P., in Propugnatore, n. s., I (1888), pp. 62 segg. e 326 segg. Del commento all'Inferno sono stati pubblicati: il proemio da G. Vandelli in Bullettino della Società Dantesca Italiana, VIII, p. 150 segg. e quel che riguarda i canti 29 e 34 da F.P. Luiso, in Miscellanea di studi critici. in onore di G. Mazzoni, Firenze 1907, I, p. 79 segg. Il Fiore d'Italia fu stampato la prima volta a Bologna nel 1490; un'edizione più recente è quella corredata di note da L. Muzzi, Bologna 1839. I fatti d'Enea a cura di D. Carbone, Firenze 1868; e v. E.G. Parodi, Rifacimenti e traduzioni italiane dell'Eneide, in Studi di filologia romanza, II, p. 132 segg.; Il Fiore di Mitologia, Bologna 1845.
Bibl.: F. P. Luiso, in Miscell. cit.