GUIDO da Montefeltro
Fu nel 1268 vicario del senatore di Roma e partigiano di Corradino, che tuttavia egli non volle, dopo Tagliacozzo, accogliere in Roma. Lodato per grande valentia di guerra, G., il "nobilissimo latino" (Dante, Conv., IV, 28), combatté nel 1271 contro Siena; capitano generale dei ghibellini di Romagna, sconfisse i Bolognesi (1275); capitano del comune di Forlì, vi fece, il 1° maggio 1282, "di Franceschi sanguinoso mucchio" (Inf., XXVII, 44). Compostosi con la Chiesa (1283), ruppe poi il confino di Asti, fu capitano del popolo e podestà di Pisa (1289), la difese contro Firenze, le conquistò le valli dell'Elsa, dell'Era, di Calci. Fatta la pace tra Firenze e Pisa (1293), tornò alle guerre di Romagna e della Marca, dov'era dal 1292 padrone di Urbino. Si sottomise a Bonifacio VIII nel 1295; l'anno dopo entrò fra i minori ad Ancona; morì, sembra, ad Assisi nel 1298. Il racconto del fraudolento consiglio di G. a Bonifacio non regge alla critica.
Bibl.: R. Honig, G. da M., Bologna 1901; R. Davidsohn, Gesch. v. Florenz, II, Berlino 1908, passim. Cfr. anche l'erudita nota di C. Cipolla in Ferreto Vicentino, Le opere, Roma 1908, p. 72, n. 1.