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GUIDO d'Arezzo

di Guido GASPERINI - Enciclopedia Italiana (1933)
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GUIDO d'Arezzo

Guido GASPERINI

Musicista, vissuto tra il 990 e il 1050. È ormai ammesso ch'egli sia nato ad Arezzo (e non in Francia o in Inghilterra o altrove). Secondo quanto egli stesso narrò di sé in due sue lettere indirizzate a un frate Michele e al vescovo Teobaldo, sembra che la vita di G. possa suddividersi in tre epoche: nella prima, la sua gioventù si svolge nel monastero di Pomposa, presso Ferrara, da dove l'invidia e la gelosia di confratelli lo obbligano ad allontanarsi; nella seconda egli compie grandi viaggi che, dopo lunga assenza, lo riconducono in Arezzo; nell'ultimo periodo, trascorso prima in Arezzo, poi in Roma, la sua fama di didatta si diffonde per tutta Italia. Giovanni XIX lo chiama a sé e vuole da lui apprendere la maniera, da lui ritrovata, di solfeggiare e di leggere all'improvviso la musica. Minacciato e forse già tormentato dalla malaria, G. abbandona Roma, forse col proposito di far ritorno a Pomposa; ma da allora ogni traccia di lui si perde. Non è possibile precisare in quale città e in quale anno egli sia morto.

L'importanza dell'opera di G. (che venne, col tempo, esagerata sino al punto da far ritenere quell'opera origine e base di gran parte del movimento musicale moderno) sta, particolarmente, nel fatto che i varî tentativi praticati, prima dell'epoca guidoniana, allo scopo di dare ordine, chiarezza e precisione all'insegnamento della musica e all'interpretazione della notazione neumatica furono da lui coordinati e completati in modo tale da dare ai cantori la possibilità di leggere e d'intonare all'improvviso, con esattezza, qualunque nuovo canto, senza l'aiuto del monocordo e senza la guida della mano del maestro. Questo risultato chiudeva un'epoca di tentativi e di tentennamenti (Ucbaldo e poi Ermanno Contratto) e, nel contempo, dava all'insegnamento della musica un indirizzo chiaro e semplice.

L'opera riformatrice di G. portò la sua azione conclusiva specialmente sui seguenti due punti della dottrina musicale: 1. sulla notazione neumatica, ove, dando importanza assoluta e definitiva al rigo, determinandone il numero delle linee, accordando un egual significato agli spazî e alle linee e adoperando (come, f0rse, già si era cominciato a fare nei tempi antecedenti) le lettere-chiavi e i colori giallo e rosso a indicare i suoni diversi della scala, egli tolse ai neumi ogni incertezza d'interpretazione e ogni ambiguità di significato, fissandone esattamente l'intonazione e facendo della notazione musicale dei suoi tempi la base della scrittura musicale odierna; 2. sulla teoria e sulla pratica del solfeggio ove, adoperando il sistema dell'analogia, per il quale i suoni e gl'intervalli contenuti in una determinata melodia (l'inno a S. Giovanni) sono presi a modello per ritrovare l'intonazione di altri suoni e intervalli contenuti in altra melodia, egli abituò i cantori a distinguere e intonare, senza fatica, i diversi intervalli, e diede inizio a una forma di solfeggio che, fondandosi sulla scala esacordale e prendendo, poi, ampio e singolare sviluppo (forse non in tutto rispondente alle intenzioni di G.), durò non meno di cinque secoli.

Da questo e dal fatto che il frate aretino curò, con singolare attenzione, lo sviluppo della primitiva polifonia medievale (l'organum e la diafonia) preparando la non lontana fioritura della forma del discanto, appare evidente che l'opera di G. fu, se non opera innovatrice, opera di riordinamento, di completamento e di semplificazione. Ma alle regole stabilite da G. altre regole presto si sovrapposero. Dall'applicazione del rigo, delle lettere-chiavi e dei colori sorse una nuova forma di scrittura musicale derivata direttamente dalla neumatica, ma di questa più massiccia e quadrata, dalla quale poi doveva discendere, dopo varî secoli, la moderna scrittura rotonda; e dal chiaro e semplice sistema dell'analogia nacquero i nuovi nomi delle note (ut, re, mi, fa, sol, la) e il complicato sistema esacordale che ebbe la sua pratica dimostrazione nell'uso della Mano guidoniana o Mano armonica e nel sistema delle Mutazioni. Quanta parte abbia avuto il diretto insegnamento di G. in queste amplificazioni, non si può stabilire. È da credere che né l'invenzione del sistema dell'esacordo, né quella dei nuovi nomi delle note siano da attribuirsi a lui.

La dottrina di G. è esposta in parecchie opere sue, o a lui attribuite, pubblicate nelle raccolte di scritti musicali medievali di M. Gerbert e H. de Coussemaker. La più importante è il Micrologus Guidonis id est brevis sermo in musica (ed. critica a cura del padre Amelli, Roma 1904).

Bibl.: L. Angeloni, Sopra la vita, le opere e il sapere di G. A., Parigi 1811; G. Ristori, Biografia di G. Monaco, 3ª ed., Arezzo 1880; R. G. Kiesewetter, G. von Arezzo, Lipsia 1840; M. Falchi, Studî su Guido Monaco, Firenze 1882; Eremiti Camaldolesi, Guido d'Arezzo, Prato 1882; A. Brandi, G. Aretino, Firenze 1882.

Vedi anche
esacordo Sistema di sei note musicali introdotto da Guido d’Arezzo per facilitare l’intonazione dei cantori. Consiste in una successione di sei suoni procedenti per grado congiunto a intervalli di un tono (con un solo semitono tra il 3° e il 4°). fa Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi, alla quarta nota della scala modale tipica, partente dal do (➔ notazione). mi In musica, nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi, alla terza nota della scala naturale di do, alla quale nei paesi germanici e anglosassoni è conservato il nome E (➔ notazione). si Nome in uso nei paesi latini per indicare la settima nota della scala diatonica (➔ notazione).
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    (Guido Aretinus) Cesarino Ruini Monaco benedettino e teorico della musica attivo nella prima metà dell'XI secolo, il suo nome è legato a un gruppo di scritti di teoria musicale trasmessi da una tradizione folta e compatta a partire dalla fine dell'XI secolo: Micrologus, Prologus in antiphonarium, ...
Vocabolario
pietra d'inciampo
pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva...
guida
guida s. f. [der. di guidare]. – 1. L’azione di guidare: affidarsi alla g. di una persona esperta; la g. di una motocicletta, di un autoveicolo; per le navi o gli aeromobili è sinon. di pilotaggio, che è termine più frequente. Usato assol.,...
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