ALFANI, Guido
Nato a Firenze il 17 genn. 1876 da Augusto, nel 1892 entrò nell'Ordine dei servi di Maria, che abbandonò tre anni dopo, e nel 1899 in quello degli scolopi. Insegnò per alcuni anni fisica e matematica nel collegio scolopio di S. Giovannino di Firenze, e dell'annesso osservatorio ximeniano fu dapprima vice direttore e poi, dal 1906 sino alla morte, avvenuta il 20 nov. 1940, direttore. Si occupò di studi di sismologia tecnica ed edilizia, di meteorologia, di storia della scienza, di radiotelegrafia.
Dotò l'osservatorio ximeniano, al cui incremento destinò il suo patrimonio privato, di numerosi strumenti astronomici e meteorologici, spesso costruiti da lui stesso con molta cura. Ma all'osservatorio egli dette, soprattutto, una specializzazione sismologica di fama mondiale, arricchendolo di nuovi strumenti da lui perfezionati o ideati, come il trepidometro portatile, il vibrografo accelerometrico e il fotosismografo chiamato col suo nome, che, pur presentando eguali requisiti del sismografo Galitzin, ne è una semplificazione, non richiedendo l'accurata manutenzione e i laboriosi calcoli di questo. Questa attrezzatura gli permise di localizzare rapidamente gli epicentri dei terremoti avvenuti a Messina (dicembre 1908), ad Avezzano (gennaio 1915), nel Mugello (giugno 1919), nelle Alpi Apuane (settembre 1920) C a darne immediato avviso alle autorità per l'afflusso sollecito dei soccorsi. Studiò inoltre i movimenti della torre del Palazzo Vecchio, della cupola del duomo di Firenze e del campanile di Pisa.
L'A. dette molta parte della sua attività alla divulgazione scientifica, con scritti vari, con esperimenti pubblici, come, per esempio, la ripetizione (settembre 1929) nel duomo dì Firenze dell'esperienza del pendolo eseguita nel 1851 da L. Foucault nel Pantheon di Parigi, ma soprattutto con conferenze in diverse città d'Italia.
La sua opera di studioso ottenne molti riconoscimenti: nel 1908 fu nominato membro della commissione reale per lo studio del terremoto calabro-siculo; nel 1909 fu nella giuria internazionale per il concorso degli apparecchi sismici; nel 1916 ricevette la laurea ad honorem in fisica e la libera docenza in sismologia all'università di Firenze. Fu anche membro del Consiglio nazionale delle ricerche e di molte accademie italiane e straniere. Per la sua attività scientifica non trascurò mai i suoi doveri sacerdotali: fra l'altro, fu il direttore spirituale di G. Borsi nel periodo della conversione.
Fra le sue opere si ricordano: Su di un nuovo sismografo,Modena 1902; I terremoti e le case,Firenze 1905; Alcuni studi sulle vibrazioni meccaniche dei fabbricati,Prato 1910; Note ed osservazioni su: terremoti della regione littoranea adriatica nell'agosto 1916,Firenze 1916; Un secolo di osservazioni meteorologiche,Firenze 1920; Una grande invenzione italiana: il motore a scoppio Barsanti-Matteucci,Firenze 1932.
Bibl.:S. Ferrighì, L'Osservatorio Ximeniano di Firenze,Brescia 1932, pp. 125-151; necrologio in La Civiltà Cattolica,XCI (1940), pp. 395-396;G.B. Alfano, Il Padre G. A. delle Scuole Pie, direttore dell'Osservatorio Ximeniano di Firenze,in Rivista di Fisica, Mat. e Scienze naturali di Napoli, XV(1941), pp. 195-226; P. Silva, Padre G. A.,Milano 1942; S. Ferrighi, La giovinezza di p. G. A.,Milano 1943.