Uomo politico (Lugano 1756 - Milano 1837). Magistrato e (dal 1785) cancelliere della Valtellina, si manifestò (1797) fautore dell'unione della valle alla Repubblica Cisalpina e di questa egli fu ministro di Polizia (1798), dell'Interno (1798-99) e deputato alla Consulta di Lione (1802). Designato segretario di stato della Repubblica italiana da N. Bonaparte, si dimise sei mesi dopo per dissensi con F. Melzi e passò alla Consulta, poi trasformata in Consiglio di stato. Senatore dal 1809, fu ostile nel 1814 alla candidatura del principe Eugenio a re d'Italia e si adoprò molto per ottenere dal congresso di Vienna il riconoscimento dell'unione della Valtellina alla Lombardia. Infine (1818-26) fu vicepresidente del governo di Lombardia.