GUIANA (A. T., 155-156)
Regione dell'America Meridionale, limitata a N. dall'Atlantico e dal corso dell'Orinoco, e giungente a S. fino a circa 1° di lat. settentrionale. Politicamente è divisa tra il Venezuela, il Brasile, la Gran Bretagna (Guiana Britannica), l'Olanda (Guiana Olandese) e la Francia (Guiana Francese). Per i tre possedimenti europei, v. appresso; per la Guiana venezolana e brasiliana, v. rispettivamente alle voci venezuela; brasile.
Esplorazione. - La scoperta dell'orlo costiero della Guiana è dovuta. secondo le ultime risultanze della critica, al primo viaggio di Amerigo Vespucci il quale, guidando una spedizione spagnola nominalmente comandata da Alonso de Hojeda, toccò l'ancora quasi ignoto continente meridionale, dove oggi è appunto la Guiana Francese, il 13 giugno 1499. Esplorato dal Vespucci stesso e da altri poi tutto l'orlo costiero, non si parla però per molto tempo di penetrazione nell'interno, sviluppandosi la colonizzazione spagnola e quella portoghese rispettivamente più a N. nel Venezuela e più a S. nel Brasile, in paesi d'accesso meno difficile. Le stesse spedizioni alla ricerca dell'Eldorado nelle ignote contrade interne del Venezuela e della Colombia (si citi soltanto il tentativo di W. Raleigh alle foci dell'Orinoco) toccano appena il territorio delle Guiane. Nel sec. XVII, con gl'inizî delle colonizzazioni costiere inglese, olandese e francese, comincia ad allargarsi la conoscenza lungo i fiumi maggiori; ma larghe esplorazioni nell'interno si hanno soltanto nel sec. XIX, restando per molto tempo le Guiane tra le parti meno conosciute del continente. Primi e fondamentali i viaggi condotti attraverso tutto il paese dal mare alla più interna elevazione del Roraima e alla regione sorgentifera dell'Orinoco dai fratelli Robert e Richard Schomburgk tedeschi, inviati dalla Società geografica di Londra (1835-39,1840-44), sola rimanendo fuori dei loro itinerarî la parte NO. in territorio venezolano ch'è la meno nota pur oggi. Posteriormente gl'Inglesi vantano le esplorazioni di C.B. Brown, di Webber, di Whetham, di Mac Turk, dí Eddington e Flint; il Roraima, straordinariamente interessame per la sua flora, è salito fin quasi al sommo dal Whitely nel 1883 e conquistato l'anno dopo da sir Everard Im Thurn. Da parte olandese sono tra gli esploratori Zimmermann e Loth, K. Martius, Jan Kates, Bakhuis, Coppename, H. Cappler; da parte francese H. Chaffanjon sull'alto Orinoco (1880), J. Crevaux sull'Oyapock e sul Maroni e attraverso lo sconosciuto massiccio del Tumuc-Humac (1877-78), poi ancora sul Guaviare nel 1880-81, H. A. Coudreau nel 1883-85 dal Rio Branco alle sorgenti dell'Essequibo e successivamente in altri viaggi, finché la morte lo atterrò sul Río Trombetas nel 1899. A non poche spedizioni dettero luogo anche le lunghe e complicate questioni di confine tra Venezuela e Brasile, tra Venezuela e Guiana Inglese, tra Brasile e Guiana Francese. Modernamente vanno soprattutto ricordate la memorabile traversata dal Rio Branco al basso orinoco attraverso il Roraima, compiuta nel 1911-13 dalla spedizione tedesca Koch-Grünberg, e la spedizione naturalistica al Roraima organizzata dal Museo americano di storia naturale nel 1927-28.
Fauna. - Ricchissima è la fauna della Guiana, le cui caratteristiche generali sono in comune con la fauna brasiliana e che, come questa, fa parte della cosiddetta regione neotropica.
Le scimmie che vi albergano sono tutte platirrine e appartengono ai Cebidi: notissime sono la scimmia urlatrice rossa (Mycetes seniculus), la pitecia dal dorso rosso (Pithecia chiropotes), la scimmia notturna comune (Nyctipithecus trivigatus), e varî altri cebi; interessante è la scimmia negra (Hapale ursulus) dal piccolo corpo e dalla lunghissima coda. Tra i Pipistrelli ricordiamo i vampiri. I Carnivori sono rappresentati da grossi Felini, quali il giaguaro (Felis onca) e il puma (F. concolor); notevoli sono anche l'eira (F. eyra) l'undi (F. jaguarondi) e il colocollo (F. colocollo). Varî cani selvatici fra cui il carasissi (Canis cancrivoms) e l'interessante Icticyon venaticus localizzato nella Guiana inglese e nel centro del Brasile. Discretamente abbondanti sono le lontre. vivono nella Guiana varie specie di cervi di piccola mole; nelle foreste ricche di acqua abitano numerosi tapiri; i Suini sono rappresentati da una sorta di cinghiali detti pecari. Le lepri, le cavie, gli aguti sono abbondantissimi; non mancano gli scoiattoli; gl'istrici sono rappresentati da particolari forme americane fra cui il noto sinetere brasiliano (Synetheres prehensilis). Gli armadilli, i bradipi e i formichieri rappresentano l'ordine degli Sdentati, gli opossum quello dei Marsupiali. Grande è la ricchesza di uccelli con pappagalli di varie specie e numerosi uccelli mosca. Abbondano i serpenti, le lucertole, le testuggini, i coccodrilli. Tra gli Anfibî ricorderemo la caratteristica Pipa americana. Le acque dolci brulicano di pesci.
Vegetazione. - La Guiana appartiene a una vasta provincia floristica dell'America equatoriale, dominata da formazioni di savana, le quali debbono la loro origine all'insieme di cause diverse; catene di monti costieri, che impediscono che l'influenza dei venti umidi oceanici penetri profondamente nel continente, azione dell'asciutto monsone orientale, temperatura media annua assai elevata (più di 30°); in complesso un clima a stagioni alternatamente piovose e secche, con periodo delle piogge estendentesi dall'aprile all'agosto. Nella Guiana tuttavia le catene costiere sono basse e interrotte e il paesaggio vegetale si presenta quindi, grazie a una minore deficienza di umidità nella stagione asciutta, relativamente variato. La foresta pluviale costituisce non soltanto una fascia costiera e i boschi a galleria lungo i corsi d'acqua, ma anche, laddove la circolazione delle acque superficiali minori riesce a mantenersi almeno parzialmente durante i mesi asciutti, oasi boscose intercalate alla savana, con una ricca varietà di alberi tropicali, Palme (Mauritia), Scitaminee, Orchidee e Felci arborescenti. Anche la savana è descritta da Schomburgk, che l'ha esplorata a fondo, come molto lussureggiante, facile a trapassare, sui terreni più prossimi alla falda acquea, in formazioni a parco, con vegetazione erbacea raggiungente, alla fine della stagione delle piogge, anche 3-4 m. d'altezza, molto verde sin che dura l'umidità e dominata da Graminacee (specialmente Cloridee e Festucee) e Ciperacee. intercalate da numerose specie erbacee e fruticose appartenenti alle famiglie delle Xiridacee, Amarillidacee, Orchidee, Malpighiacee, Menispermacee, Leguminose, Mirtacee, Genzianacee, Apocinacee, Convolvulacee, ecc.; da numerose erbe spinose e anche da specie arboree di modeste dimensioni (Curatella, Byrsonima), nonché da una Proteacea (Roupala), che forma grandi macchioni assai caratteristici.
Etnografia. - La regione costiera e quella interna della Guiana sono completamente distinte riguardo alla popolazione. La prima è abitata da elementi di razza bianca e nera, incrociati fra loro o con asiatici importati nel corso del secolo XIx (Giavanesi per il Surinam, Indù e Cinesi per la Guiana Britannica e Francese). I pochissimi Indiani abitanti lungo la costa hanno perduto al contatto con i civilizzati la loro cultura originaria (Warau delle bocche dell'Orinoco). L'interno del paese è invece popolato esclusivamente da autoctoni americani a cui si aggiungono alcune tribù di negri designati sotto il nome generico di Bosch-Neger o Bush Negroes (Negri dei boschi). Questi ultimi, discendenti da schiavi evasi dalle piantagioni costiere nei secoli XVII e XVIII, vivono nell'alto corso dei fiumi formando varî gruppi quali i Boni del Maroni e del Lawa, gli Yuca del Tapanahoni, ecc., la cui cultura deriva da quella di alcune popolazioni dell'Africa occidentale (Ascianti della Costa d'Oro, Ewé del Togo) con l'aggiunta di elementi tolti alle tribù indiane con cui sono in contatto commerciale. I Bosch-Neger hanno infatti monopolizzato il servizio di navigazione fluviale e se ne valgono per trafficare con gl'indigeni, cui cedono oggetti metallici e perle di vetro di provenienza europea ricevendone in cambio amache, filo di cotone e cani da caccia di cui alcuni gruppi Caribi (Oyana del Litani e Palumö) fanno l'allevamento.
La popolazione indigena americana è composta da un numero indeterminato di tribù ascrivibili linguisticamente alle famiglie Arawak, Caribi e Tupi-Guaraní; a quest'ultima appartengono solo gli Oyampi e gli Èmerillon che, provenienti dall'Amazzoni, si stabilirono nel sec. XVIII nella Guiana Francese. Malgrado le ricerche fatte, non risulta ancora con sicurezza se gli Arawak abbiano preceduto i Caribi o viceversa, quantunque vi siano maggiori probabilità in favore della prima ipotesi. Infatti gli scavi archeologici compiuti lungo la costa hanno fatto conoscere l'esistenza nella Guiana Britannica e nel Surinam di una cultura precolombiana che fabbricava ceramiche decorate con incisioni geometriche e con applicazioni in rilievo zoomorfe e antropomorfe aventi molte affinità con l'arte delle Antille (Arawak) e di Santarem sull'Amazzoni (prob. Arawak con influenza Chibcha). Nella Guiana Britannica si sono trovati numerosi oggetti litici quali asce di varî tipi (petaloide, a orecchio, e uno, caratteristico alla regione, allungato e scolpito in modo da assumere un aspetto zoomorfo), come può punte di frecce, spesso in agata, per lo più a sezione triangolare ma anche ad alette peduncolate del tipo nord-americano.
Gl'indigeni guianesi vivono in villaggi di varia importanza (da 10 a 300 ab. secondo la tribù) che in alcuni casi sono recinti da palizzate. Le abitazioni fatte di foglie di palma con armatura in legno si riferiscono ai tipi cilindrico con tetto conico (Wai-wai, Makusi, Oyana, Trio), ellittico con tetto a canoa invertita (Vapichiana, Makusi, Oyana), rettangolare con tetto a doppio spiovente (Roucouyenne, Galibi, Wai-wai). Lungo la costa erano usate le abitazioni su palafitte. Dormono in amache a rete di cotone (Arecuna, Vapishana, Oyana, Oyampi) o di fibre di bromelia (Trio, Taruma, Wai-wai). Base del nutrimento è la farina di manioca (Manihot utilissima) che coltivano, a cui si aggiungono i prodotti della caccia e della pesca. L'antropofagia è praticata da varî gruppi come gli Oyampi, gli Apalai e gli Arecuna. La ceramica della maggior parte delle tribù guianesi è poco sviluppata; non conoscono la metallurgia, quantunque al tempo della scoperta esistessero gruppi Caribi che lavoravano l'oro (Caricuri) e l'argento. La musica è semplicemente composta da canti accompagnati da strumenti assai primitivi (flauto di Pan, tamburi, trombe fatte anche di terracotta). Non conoscono l'uso della scrittura, però in alcune tribù si misura il tempo con cordicelle annodate simili ai quipu peruviani. Il loro vestiario è ridotto a una fascia intercrurale di cotone per gli uomini e a un grembiuletto di perle di vetro per le donne. Alcune tribù fra cui i Zarumata (Saluma) e le donne di certi villaggi Oyampi vanno completamente nude. Tutte le tribù guianesi usano ornamenti di semi, ossa di pesce e penne. Il tatuaggio è molto usato come pure la decorazione del corpo mediante pitture in rosso e nero, eseguite con colori estratti dall'urucù e dall'Inga laterifolia. Si perforano il labbro inferiore, il setto nasale, il lobo dell'orecchio per fissarvi degli ornamenti. I Taruma e i Wai-wai si perforano inoltre le guance con lo stesso scopo. I Mapidian pare che deformino artificialmente il cranio ai bambini come facevano nel sec. XVII i Fapouyrana, della Guiana Francese.
L'esercizio dell'autorità, più o meno reale secondo le tribù, è, per la maggior parte di queste, prerogativa di capi ereditarî. Rispetto al capo (tumuèi) gli altri componenti della tribù sono suoi clienti (peito). A sua volta uno di questi ultimi può avere altri peito negli uomini che sposano le sue figlie e le sue nipoti. Ciò fa supporre che la famiglia sia basata sul sistema matriarcale. La poligamia è applicata assai diffusamente come pure la poliandria. Spesso il matrimonio si scioglie, ma in genere esso è considerato una comunità per il lavoro e per allevare i figli. Le credenze religiose degl'Indiani guianesi sono poco conosciute. Pare che essi vedano nella natura innumerevoli spiriti (yolok, degli oyana), una parte dei quali sono esecutori del destino procurando le malattie e la morte; inoltre ogni specie vegetale o animale ha il suo spirito piai. Al di sopra di questi poi vi sono altri esseri. Lo stregone deve la sua potenza allo spirito piai a cui egli si è donato. Questo spirito che gli si rivela in sogno lo assiste durante le cure agli ammalati e nelle predizioni del futuro. Lo stregone prende parte alle feste e alle danze che generalmente hanno significato magico e dirige le cerimonie di iniziazione. Presso gli Oyana e gli Apalai vi è la prova delle vespe o maraké, cioè i giovani iniziandi vengono punti da formiche o vespe e devono sopportare impassibili il dolore.
Bibl.: W. H. Brett, The Indian Tribes of Guiana, Londra 1868; W. C. Farabee, The Central Arawaks, Filadelfia 1918; id., The Central Caribs, Filadelfia 1924; C. H. de Goeje, Beiträge zur Völkerkunde von Surinam, Leida 1910; T. Koch-Grünberg, Zwei Jahren unter den Indianern, voll. 2, Berlino 1910; id., Von Roroima zum Orinoco, voll. 5, Berlino 1916; G. Lindblon, Afrikanische Relikte und Indianische Entlehnungen in der Kultur der Bush-Neger Surinams, Göteborg 1924; A. Mordini, Les tribus inconnues des Tumuc-Humac, Parigi 1928; id., Lo spartiacque Guiano-Brasiliano, in Boll. R. Soc. Geografica, Roma 1931; C. Nimeundajù, Die Palikur Indianer und ihre Nachbarn, Göteborg 1926; W. E. Roth, An Inquiry into the Animism and Folklore of the Guiana Indians, Washington 1915; id., An Introductory Study of the Arts, Crafts, and Customs of the Guiana Indians, Washington 1924; id., Additional Studies of the Arts, Craft, and Customs of the Guiana Indians, Washington 1929; R. Schomburgk, Reisen in British Guiana, voll. 3, Georgetown 1922.
La Guiana Britannica o Demerara. - Unica colonia britannica nel continente dell'America del Sud; situata fra 1° e 9° lat. nord e 56° e 62° long. O., essa rappresenta il settore occidentale delle tre Guiane europee. Il suo litorale sull'Atlantico centrale corre da NO. a SE.; ad est il Corentyne segna per 643 chilometri il confine verso la Guiana Olandese; ad ovest la Guiana Britannica confina con il Brasile e il Venezuela. Le estreme parti nord e sud di quest'ultimo confine sono formate rispettivamente della Sierra Imataca e della Sierra Pacaraima, che formano parte dello spartiacque fra l'Orinoco nel Venezuela e i fiumi della Guiana. La parte centrale del confine venezolano corre lungo il Cuyuni, affluente dell'Essequibo, che è il fiume più lungo della Guiana Britannica. Il confine fra Guiana e Brasile è segnato, nella sua parte occidentale, da due affluenti del Rio Branco, che dopo un corso in direzioni opposte, si riuniscono sul confine stesso; al sud invece è formato dalla Serra Uassary, che divide il bacino del l'Essequibo da quello del Rio Branco, che è un affluente del Rio Negro, il quale a sua volta alimenta il Rio delle Amazzoni.
La Guiana Britannica, che ha una superficie di 231.753 kmq. (poco più della Gran Bretagna) è divisa amministrativamente in tre contee.
Le tre Guiane hanno una struttura abbastanza simile. Nella Guiana Britannica le montagne terminano a sud e a ovest in alte catene formate di rocce archeane a struttura molto complessa. Il territorio della Serra Uassary forma una striscia montuosa settentrionale ed una meridionale sulla frontiera dell'ovest; nell'angolo fra questa e la serra Acarahy, che si stende da est ad ovest, l'Essequibo scorre verso nord; il fiume, il cui bacino comprende la maggior parte della colonia, attraversa qui un'ampia vallata incisa nelle montagne. Uno dei più importanti affluenti dell'Essequibo è il Cuyuni, che scorre da ovest a est, provenendo dal Venezuela; il suo corso è delimitato dalla Sierra Parima nel Venezuela sud-orientale e dalla sierra Imataca, che corre da est a ovest, immediatamente al sud del delta dell'Orinoco. Ad est parallelamente all'Essequibo, si trovano i brevi corsi del Demerara e del Berbice. Scorre pure parallelo ad essi il lungo Corentyne, che nasce nella Serra Acarahy, e forma il confine orientale della colonia. Le tre contee prendono nome rispettivamente dai fiumi Essequibo, Demerara e Berbice. I loro corsi inferiori, attraverso le ampie pianure costiere orlate di mangli, hanno pendenza dolce sicché sono navigabili. Il clima, per quanto caldo, è indubbiamente più fresco che in altre colonie britanniche nelle latitudini tropieali; e i coloni europei, prendendo le normali precauzioni, possono godere costantemente di buona salute. Nella pianura costiera il mutamento delle stagioni non produce forti oscillazioni nella media della temperatura, che è di 26°,5 e arriva fra giugno e ottobre a 29°,5; poi diminuisce a 23°,5, in gran parte per l'azione delle brezze marine. Vi sono due stagioni piovose: da aprile a metà agosto, e i mesi di dicembre e gennaio; la precipitazione annua constatata a Georgetown è di 2300 mm. Le condizioni climatiche si manifestano nella vegetazione: nella pianura vi sono dense foreste tropicali con alberi di legno duro, palme, rampicanti; ma nelle montagne, dove la temperatura è più bassa, l'aria più viva e le precipitazioni, in gran parte limitate all'estate, sono molto minori, la campagna è più aperta e consiste di praterie o savane boschive che probabilmente potrebbero servire da pascolo a un bestiame molto più abbondante dei circa 140.000 capi attualmente esistenti. Il numero totale degli altri animali domestici è esiguo.
Nel 1925 la popolazione si componeva di 304.412 ab., senza calcolare i circa 10.000 indigeni, viventi nelle parti più boscose delle montagne. Gli unici stanziamenti di qualche importanza si trovano sulla costa, e sono: Georgetown (56.616 ab.) il capoluogo sul fiume Demerara, e New Amsterdam (9000 abitanti), sul Berbice. Esistono tre linee ferroviarie a scartamenti differenti. La linea più lunga da Georgetown a Rosignol (97 km.) venne inaugurata nel 1848 ed è statale, come è pure quella fra Vreed e Hoop e Parika (29 km.; 1897). La terza linea da Wismar a Rockstone (32 km.; 1897) è proprietà privata; vi si svolge quasi tutto il commercio del legname da costruzione di Demerara. Esistono inoltre circa 645 km. di carrozzabili e circa 800 km. di mulattiere e di sentieri. Una delle più interessanti è la pista da bestiame, di proprietà del governo e che porta da Takama (sul fiume Berbice) alla regione delle savane. Oltre a queste vie, .720 km. di navigazione fluviale e 630 km. di canali completano i mezzi di comunicazione che hanno bisogno di essere estesi presto e notevolmente. Appena 520 kmq. dei 231.750 che formano la superficie della colonia, sono coltivati e si trovano in gran parte nella pianura costiera e lungo il corso inferiore dei fiumi.
Il principale prodotto agricolo d'esportazione è lo zucchero. Nelle piantagioni di canna da zucchero vivono circa 59.000 ab., dei quali circa 56.600 sono Indiani orientali; questi, aggiunti a circa 70.000 che vivono in villaggi e in terreni colonizzati, formano quasi la metà della popolazione totale. I terreni adatti alla coltivazione della canna da zucchero coprono una superficie di 22.700 ettari, e producono poco più di 100.000 tonnellate di zucchero che in parte si esportano (raccolto del 1930-31: 128.000 tonn., esportazione: 40.000 tonn.). Il tonnellaggio annuo dello zucchero esportato durante l'ultimo secolo ha subito poche variazioni: il suo valore nel 1930-31 (circa 11/2 milioni di sterline) rappresentò quasi la metà del valore dell'esportazione totale. Si esportano pure i prodotti secondarî dello zucchero: rum, melassa, ecc. In passato avevano importanza il cotone ed il caffè, ma sono stati sostituiti dalla canna da zucchero, che trova condizioni generali più propizie; l'unico problema difficile è la mano d'opera. I terreni coltivati a riso tengono, riguardo all'estensione, il primo posto: ma sebbene il raccolto sia considerevole (65.000 tonn. nel 1930-31) meno di un terzo può essere utilizzato per l'esportazione, perché il riso forma l'alimento principale della popolazione indiana. L'esportazione del riso è molto oscillante; nelle annate buone raggiunge anche 250,000 sterline. In continuo aumento è la superficie dedicata alla coltivazione delle palme di cocco, per la preparazione del copra. Su 116 kmq. furono nel 1925 raccolti più di 17 milioni di noci. Questo prodotto non tiene ancora un posto molto alto nei redditi commerciali, ma è una industria che si va sviluppando. Le foreste forniscono la gomma balata che, come valore, è giunta a occupare il terzo o quarto posto fra i prodotti d'esportazione. Il legname, specie il prezioso beberu (o legno verde), non può essere sfruttato industrialmente per le cattive comuni cazioni.
Le risorse minerarie note sono assai ingenti: ma nelle regioni più difficili del retroterra esistono probabilmente vasti giacimenti non accertati. L'estrazione dell'oro fu iniziata nel 1884, e il prodotto ammonta finora a circa 10 milioni di sterline. I diamanti costituiscono una sicura fonte di entrate: il valore di quelli scavati nel secolo presente ammonta circa a 41/2 milioni di sterline. Fra gl'introiti commerciali del 1925 erano classificati subito dopo lo zucchero, e rappresentavano circa 1/4 del valore totale. Vennero pure scoperte miniere di manganese e di mica: gl'immensi depositi di bauxite (per la preparazione dell'alluminio) si sfruttano poco; tuttavia nel 1925 ne furono esportate 175.000 tonnellate. Nell'industria mineraria, come in molte altre, un maggiore sviluppo dipende in gran parte dal miglioramento dei servizî ferroviarî e degli altri mezzi di trasporto. Il commercio con l'estero supera le 20 sterline annue per abitante e non ha subito grandi variazioni negli ultimi anni. Le esportazioni superano di solito leggermente le importazioni: poiché la Gran Bretagna e il Canada assorbono circa i 3/4 dell'esportazione e forniscono circa i 2/3 dell'importazione, il valore della Guiana per la madre patria è considerevole. I principali articoli d'importazione sono: tessuti, farina, macchine (specie agricole), concimi. I tessuti sono in gran parte forniti dalle Isole Britanniche; il Canada e gli Stati Uniti d'America forniscono il grosso delle altre merci. Vi è anche un'importazione secondaria di derrate alimentari e di manufatti. Tra le navi che entrano nei porti della Guiana Britannica prevalgono le bandiere inglese e olandese.
La Guiana Britannica fu colonizzata parzialmente per la prima volta dalla Compagnia olandese delle Indie occidentali, che istituì un deposito protetto a Fort Kyk-over-al (1620), nell'attuale contea di Essequibo mentre nel 1624 Van Peere, commerciante di Flessinga, fondava una colonia sul fiume Berbice. La prima colonia inglese in quei pressi fu fondata da C. Leigh (1604), che aveva un deposito sul fiume Oyapock, il quale segna il confine orientale dell'attuale Guiana Francese.
Tanto Leigh quanto poi R. Harcourt nel 1613 e nel 1627, non riuscirono a stabilire una colonia permanente. Dopo varî successi nell'Isola Barbados, Lord Willoughby riuscì nel 1663 a stabilire una colonia nel Surinam, l'attuale Guiana Olandese. La colonia venne occupata dagli Olandesi nel 1667, e fu loro ceduta con la pace di Breda in cambio di New York. Gli Olandesi mantennero la supremazia nominale sulle tre colonie, ma Inglesi, Francesi e Portoghesi se ne contendevano il possesso. Durante la Rivoluzione francese una flotta britannica partì da Barbados e conquistò Demerara (1796), che venne restituiia agli Olandesi nel 1802, poi ripresa nel 1803, e finalmente assegnata all'Inghilterra nel 1814. La colonia è oggi prospera e attrae commercianti e colonizzatori inglesi.
La colonia è retta da un corpo legislativo, formato da sette membri ufficiali e da otto membri elettivi. La Corte mista, che sola ha facoltà di applicare imposte, è costituita dalla Corte di polizia e da sei membri finanziarî, eletti dagli elettori iscritti. Il numero degli elettori iscritti è soltanto di circa 7300, ma anche contro questa costituzione vi è qualche malcontento.
V. tav. LXXVII.
Guiana Francese o Caienna. - Colonia francese dell'America Meridionale, tra 2° e 6° di lat. N., e 52° e 55° di long. O. Le sue coste hanno uno sviluppo di 350 km. tra la foce del Maroni, dove essa confina con la Guiana Olandese, e l'estuario dell'Oyapock che la separa dal Brasile. Nell'interno essa penetra fino alle sorgenti di questi due fiumi, ossia per una profondità di 400 km. La sua superficie è di 88.000 kmq. Un vasto territorio di 260.000 kmq. che era contestato tra la Francia e il Brasile, fu attribuito a quest'ultimo nel 1900, in forza di un arbitrato del presidente della Confederazione elvetica. Si trattava di sapere se il fiume di Vicente Pinzón, indicato come confine dal trattato di Utrecht del 1713, doveva essere identificato con l'Oyapock o con l'Araguary; l'arbitro si pronunziò in favore dell'Oyapock.
L'altipiano della Guiana Francese è composto di gneiss e di graniti, accompagnati da rocce eruttive antiche, dioriti e diabasi, e da bande, allineate in direzione O.-E., di scisti argillosi e di quarziti. I graniti e le diabasi ne costituiscono le parti elevate. Il suolo dell'altipiano è coperto d'un conglomerato ferruginoso, la cosiddetta roche à ravets. La costa è bassa, i fiumi vi depongono abbondanti alluvioni incompletamente prosciugate; la corrente equatoriale che si dirige verso ONO. vi aggiunge le sabbie e i detriti vegetali che continuamente trasporta. L'isobata di 10 m. corre a 10-12 km. dalla riva al di fuori d'una barriera d'isolotti e di scogli. L'arcipelago delle Îles du Salut comprende l'Isola Reale; l'Isola San Giuseppe e l'Isola del Diavolo. Al riparo dei cordoni litorali, le varie reti fluviali si sono fuse, formando una via navigabile più o meno continua. Sulle terre basse, dietro alla zona dei paletuvieri, si distendono savane inondate (pripris) o praterie dette pinotières dal genere di palmizio che vi cresce. Le terre alte salgono in altipiani e gradini successivi. Da un primo ripiano granitico (500 m.) scorrono i fiumi Mana, Sinnamary e Approuague; un secondo s'eleva fino alla catena dei Tumuc-Humac (800 m.), dove nascono i due fiumi principali: il Maroni e l'Oyapock, lunghi più di 500 km. Ma tutti questi fiumi sono costretti a discendere i gradini dell'altipiano con rapide e cascate, e mantengono carattere torrentizio fino al punto in cui sboccano nella pianura.
Il regime dei venti e delle piogge è regolato dall'oscillazione stagionale degli alisei e della zona delle calme equatoriali. Le piogge cadono nei periodi di calma, ai mutamenti di stagione, prima che cominci a soffiare regolarmente l'aliseo di NE. e di SO. La stagione asciutta dura quattro mesi, da luglio a ottobre; quella delle piogge otto mesi, da novembre a giugno, ed è interrotta da alcune settimane di bel tempo in febbraio-marzo. Le precipitazioni annue sono di 3500 mm. a Caienna e di più nell'interno. A Caienna la temperatura diurna è da 27° a 30°, quella notturna da 2s° a 28°; nell'interno il raffreddamento notturno è più accentuato. L'umidità è fortissima, anche nella stagione asciutta.
Il territorio è quasi interamente coperto da fitte foreste; la foresta termina soltanto a poca distanza dalla costa per far luogo a savane asciutte o inondate le quali si estendono parallelamente alla costa sopra una profondità media di 50 km.
La popolazione si compone di tre elementi: Indiani, Negri e Bianchi. Gl'Indiani non sono del tutto scomparsi, nonostante le lotte accanite e le repressioni: sono rappresentati da due tribù appartenenti alla famiglia caribica che in passato aveva popolato le Antille; la tribù dei Galibi e quella dei Roucouyenne. Tre altre tribù si ricollegano al gruppo Tupi. I Galibi e i Roucouyenne sono noti soprattutto per le esplorazioni di J. Crevaux (1877-79) e di H. Condreau (1888-91). I Galibi abitano il litorale, sono di statura piccola (m. 1,58), hanno faccia tonda, naso aquilino, labbra un po' grosse, zigomi sporgenti, colorito giallobruno, capelli neri e lisci; corpo glabro; l'uomo è dedito alla caccia e alla pesca, la donna coltiva scarsamente manioca e banani. I Galibi si ricoprono il corpo di rocou, sostanza colorante rossa estratta da un arbusto. Le donne portano un grembiale ornato di perline di legno, collane di denti di porco selvatico, sulle gambe, più su delle ginocchia, cerchi di grani rossi e nel labbro inferiore un osso aguzzo, oggi sostituito da uno spillo. Le abitazioni sono capanne leggiere con un tetto di foglie di palma che scende fino a terra: vi sono contenuti amache e frantoi usati per separare il succo della manioca, che è velenoso, dalla farina che costituisce buon alimento. I Galibi si nutrono soprattutto di pesce e delle carni di animali selvatici; hanno per armi arco, frecce e clava; nel sec. XVIII erano ancora in uso gli utensili di pietra. L'arte del vasellame è sviluppatissima. Praticano la covata.
I Roucouyenne, che abitano la valle superiore del Maroni, differiscono poco dai Galibi; hanno al centro del villaggio case comuni d0ve gli uomini mangiano in comune. I morti sono bruciati. I Tupi sono meno conosciuti; i Murague abitano il basso Oyapock; gli Émerillon, le rive dell'Inini; gli Oyampi, l'alto Oyapock.
Nella popolazione della Guiana, gli elementi di origine africana sono oggi predominanti. I Negri si dividono in due gruppi: i discendenti di schiavi importati, e i Negri che gli Olandesi chiamano Bosch-Neger, discendenti dei Negri rifugiatisi nelle foreste in seguito alla grande insurrezione del 1712. Questi ultimi vivono sulle rive del Maroni; sono chiamati Boni e Yuca e hanno ripreso la vita selvaggia dei loro antenati africani. A questi elementi bisogna aggiungere un certo numero di Negri venuti liberamente dalle Antille, attratti dallo sfruttamento dell'oro. Alcuni Annamiti, Cinesi e Indiani rappresentano il residuo delle importazioni di coolies.
I Bianchi sono frequentemente incrociati con sangue negro o indiano. Una parte importante della popolazione bianca è costituita da forzati accantonati lungo il Maroni, nei centri di deportazione di Saint-Laurent e di Saint-Jean, e da relegati i quali sono forzati che, giunti al termine della pena, godono d'una semi-libertà. Le Îles du Salut formano annessi del penitenziario del Maroni.
La Guiana conta soltanto 34.000 ab. (popolazione civile 22.000, cercatori d'uro 4.000, indigeni 2500, popolazione penale 4900, truppe 1000). La città più importante è Caienna (13.000 ab.). La colonia, amministrata da un governatore che dipende dal ministro delle Colonie e che è assistito da un Consiglio privato, elegge un Consiglio generale ed è rappresentata al parlamento da un deputato.
Nel 1626 i Francesi si stabilirono sulle rive del Sinnamary, nel 1637 a Caienna. Ne furono cacciati dagli Olandesi, ma vi tornarono nel 1664, e nel 1674 il re prese possesso delle terre, prima concesse a una compagnia. Dopo il 1763 E.-F. Choiseul, desideroso di compensare la perdita del Canada, inviò sulle rive del Maroni 15.000 coloni; ma nulla era stato preparato per riceverli ed essi vi morirono di fame. Il ricordo di quella spedizione ha pesato a lungo sulla Guiana. Sotto il Direttorio vi furono inviati i deportati politici; dopo il 1852 i condannati ai lavori forzati.
La Guiana non mancherebbe di risorse, se fosse sfruttata sistematicamente: la foresta è piena di ricchezze e le coltivazioni possono essere praticate nelle radure e nella zona costiera. Ma le colture del caffè e della canna da zucchero, un tempo floride, sono oggi quasi abbandonate; soltanto il cacao ha conservato qualche importanza. Gli indigeni coltivano la manioca, l'igname, il riso, il mais, il banano.
Il suolo della Guiana è letteralmente impastato d'oro ed è questa una delle ragioni che hanno fatto trascurare l'agricoltura. Le zone aurifere si trovano soprattutto in prossimità dei punti dove affiorano la diorite e la diabase. L'oro è stato trovato per la prima volta nel 1853 nell'Approuague e nel Sinnamary; dal 1878 i cercatori hanno scavato le rive della Mana, dal 1888 quelle del Maroni e dal 1902 quelle dell'Inini. Si risalgono i fiumi su piroghe e quando è scoperto un giacimento, esso subito è invaso da una popolazione effimera; si stabiliscono in fretta delle chiuse e dal centro più prossimo al fiume si fa il rifornimento dei viveri; quando il rendimento delle alluvioni diminuisce, i cantieri vengono abbandonati. Tutte le forze del paese, capitale e lavoro, sono orientate verso lo sfruttamento aurifero che, del resto, è molto primitivo. Le vie di comunicazione sono assolutamente insufficienti: poche strade e nessuna ferrovia, il che rende impossibile la valorizzazione delle regioni interne. La Guiana, che potrebbe dare una produzione molto varia, non esporta altro che oro. Le importazioni sono di prodotti alimentari, grasso, merluzzo, carni salate, vino. Il commercio raggiunge 88 milioni, di cui 56 milioni d'importazioni (Francia 37) e 32 milioni di esportazioni (Francia 20). Il traffico delle merci è di 153.000 tonnellate.
La Guiana non è né più né meno malsana di molte altre regioni della zona intertropicale; ma imprese di colonizzazione mal condotte, la deportazione e il bagno penale le hanno fatto una cattiva fama. La mancanza di mano d'opera e di vie di comunicazione ne rende d'altra parte difficilissimo lo sviluppo. Fra tutti i possedimenti francesi, la Guiana è finora quello che, nonostante le sue ricchezze, attira meno gli sforzi dei colonizzatori.
V. tavv.. LXXVIII e LXXIX.
Bibl.: J. Crevaux, Voyage d'exploration dans l'intérieur des Guyanes, Parigi 1879; J. Léveillé, La Guyane et la question pénitentiaire, Parigi 1887; H. Coudreau, La France équatoriale, voll. 2, Parigi 1887; D. Levat, Guide de la recherche et de l'exploitation de l'or en Guyane, in Annales des Mines (1898); E. Bassières, Notice sur la Guyane, Parigi 1900; Exposition Coloniale Internationale: Martinique, Guadeloupe, Guyane, Parigi 1931.
Guiana Olandese, o Surinam. - Colonia dell'Olanda, situata nell'America Meridionale; tra 2° e 6° di lat. N. e 54° e 58° di long. E. La superficie totale è di circa 150.000 kmq. Confina a E. con la Guiana Francese, a S. con la Guiana brasiliana, a O. con la Guiana Britannica. Il territorio è per la maggior parte montuoso, granitico, coperto di foresta vergine. Questa parte del territorio si estende in direzione S.-N. dalla Serra Tumuc-Humac la quale segna il confine meridionale. Una regione di savane costituisce il passaggio da questo suolo granitico al litorale, che è di natura alluvionale e coperto da foreste di rizofore. La Serra Thumuc-Humac forma la linea di spartiacque tra il bacino dell'Amazzoni e i fiumi costieri, di cui i principali sono: il Corentyne (Corantijn), che forma la frontiera occidentale; il Coppename; il Suriname; il Maroni (Marowijne) che forma la frontiera orientale. Le foci dei fiumi risentono la marea. Il clima è tropicale e gli alisei di NE. soffiano per quasi tutto l'anno: lungo la costa esso è interamente dominato da una corrente marina con andamento costante da O. a E. che segue la costa molto da vicino. L'escursione diurna della temperatura è piccola, sicché non vi è distinzione di stagioni, nel senso che la parola ha per le zone temperate. Tuttavia è possibile distinguere quattro periodi: dalla metà di febbraio alla metà di aprile, stagione asciutta breve, che è la più fresca; dalla metà di aprile alla metà di agosto, stagione piovosa lunga; dalla metà di agosto alla metà di novembre, stagione asciutta lunga; dalla metà di novembre alla metà di febbraio, stagione piovosa breve, che offre agli stranieri il miglior periodo d'acclimazione.
Una squadra olandese comandata da Abraham Grijnssen fin dal 1667 s'impadronì, a spese specialmente dell'Inghilterra, di grande parte della Guiana. Abbattuta però la potenza navale olandese dagl'Inglesi, questi rientrarono in possesso dei territorî perduti, ma dovettero nuovamente restituirli all'Olanda con la pace d'Amiens (1802). Con la restaurazione (1814) e con il trionfo su Napoleone l'Inghilterra riuscì a ricuperare la parte che costituì poi la Guìana Inglese. I confini tra la Guiana Olandese e quella Francese furono definitivamente stabiliti con un trattato del 25 maggio 1891, intervenuto fra le due potenze sotto l'arbitrato dello zar.
Gl'Indiani che costituivano la popolazione autoctona del paese, si ritirarono nelle foreste vergini, finora poco note. Si calcola che questi abitanti siano circa 2000. Vi sono inoltre circa 53.000 Creoli o Surinamesi, discendenti dai figli di Bianchi e di donne negre: a essi bisogna aggiungere circa 9000 Negri, importati dall'Africa al tempo della tratta. Poiché tutta questa popolazione non è disposta a lavorare regolarmente nelle piantagioni, si formò il problema della mano d'opera. Nel 1867 si cominciarono ad arruolare con un contratto di cinque anni Cinesi e Indiani dell'India Inglese, e dal 1894 anche Giavanesi. Molti di costoro, dopo la scadenza del contratto divennero coloni, in modo che attualmente formano un terzo della popolazione (circa 42.000 anime). Gli Europei sono circa 1000, sopra una popolazione che si aggira intorno ai 115.000 abitanti.
Di tutta la superficie della Guiana il 99,8% è di vegetazione spontanea, cioè coperto di foreste vergini e di savane, senza vie di comunicazione. Soltanto 250 kmq. circa, nei dintorni di Paramaribo, sono messi a colture, tra le quali le più importanti sono quelle del cacao e dello zucchero. Le foreste forniscono diverse essenze di legno da costruzione e da mobilio, ma non sono sfruttate in grande. Si è iniziata la coltura del cotone a fibra lunga, del quale sono possibili due raccolte annue. Nella regione di Dam sul Sara si trova oro: la regione di Mounggo sul Cottica Superiore è ricca di bauxite e intensamente sfruttata. Il capoluogo della Guiana olandese è Paramaribo sul fiume Suriname, collegata mediante una ferrovia di 173 km. con Dam.
Il clima dell'interno è malsano per gli Europei e soltanto il vento marino rende sopportabile il soggiorno sul litorale. Nella Guiana la lebbra è endemica e ne è infetto l'1% della popolazione (a Paramaribo 2,5%-3%). Per combatterla vi sono tre lebbrosarî.
Il potere esecutivo è esercitato da un governatore nominato dalla regina d'Olanda: il potere legislativo spetta alle due Camere degli Stati generali a L'Aia.
La popolazione è rappresentata dagli itati coloniali, eletti dai contribuenti senza distinzione di razza.
V. tav. LXXX.
Bibl.: R. Bonaparte, Les habitants du Suriname, Parigi 1884; A. Kappler, Surinam, Stoccarda 1887; K. Martin, Geologische Studien über Niederländische West-Indien, II: Holländisch Guyana, Leida 1888; M. van Blankenstein, Suriname, 1924; G. J. Staal, Nederlandsch Guyana, 1925.