Massaia, Guglielmo
Vescovo e missionario in Etiopia (Piova 1809-Cremona 1886). Seppe bilanciare la sua opera apostolica con l’incipiente colonialismo italiano. Battezzato come Lorenzo, prese il nome Guglielmo entrando nell’ordine cappuccino. In Africa dal 1846, con il rango di vicario apostolico, fondò (1852-59) le missioni di Assandabo, Ennerea, Kaffa, Lagamara e Ghera tra gli dell’Etiopia sudoccidentale. Inviso alle gerarchie copte, il negus Giovanni IV lo costrinse a lasciare la regione (1863), ma fu accolto alla corte di ras Sahle Mariam (➔ Menelik II), il diretto rivale di Giovanni. M. diventò il principale consigliere di Mariam in politica estera, indirizzando al governo italiano le sue richieste di appoggio politico e militare. Nel 1880 il negus Giovanni impose a M. di lasciare definitivamente l’Etiopia per stroncare le aspirazioni del rivale. M., attivissimo sotto il profilo missionario, stabilì una gerarchia cattolica di rito etiopico, si adoperò per gli schiavi liberati, promosse l’educazione e pubblicò una grammatica di oromo. Nel 1884 fu insignito del titolo cardinalizio.