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GUGLIELMO I FRANCESCO, MAGISTER REGIS

di EErrico Cuozzo - Federiciana (2005)
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GUGLIELMO I FRANCESCO, MAGISTER REGIS

EErrico Cuozzo

Figlio di Giovanni Francesco, che aveva sposato Mabilia "de Monte Forti", unica erede di Goffredo di Monteforte, morto nell'aprile 1165 (v. però Francesco, famiglia). Mabilia ereditò anche il feudo di Alitum, e terre feudali in Avellino, Mercogliano, Forino, Sarno (Cuozzo, 1984, §§ 845-846, 868). In G. è da identificare il Guglielmo "magister regis Friderici". Costui è documentato per la prima volta nel 1193, quando, in assenza del padre, e con il consenso della madre, concedette in Forino alcuni stabili "salvo precepto et ordinatione domini Johannis Francisii patris ejusdem domini Guillelmi, si eun Dominus ad suam patriam remare fecerit" (Roma, Biblioteca Angelica, ms. 276, c. 73). Nel 1198 G., con il padre Giovanni, effettuò una donazione (ibid.).

Nel 1199 Marcovaldo di Annweiler, già senescalco dell'imperatore Enrico VI e conte del Molise, ritornato nel Regno dopo la morte della regina Costanza, devastò, dirigendosi verso la Puglia, anche il territorio di Avellino. È molto probabile che in questa occasione Giovanni Francesco, feudatario di Monteforte, presso Avellino, sia entrato in familiarità con l'ambiente dei comandanti tedeschi venuti al seguito di Enrico VI nell'Italia meridionale. Certo è che due documenti posteriori attestano questi rapporti. Nel 1200 Giovanni, con il figlio G., è in possesso del castello di Mercogliano, già feudo dell'abbazia di Montevergine (Roma, Biblioteca Angelica, ms. 276, c. 73v). Il 28 gennaio 1209 Dipoldo di Schweinspeunt, conte di Acerra, e suo fratello Siffridino, conte di Alife, rilasciano una sorta di quietanza all'abbazia di Montevergine, dopo aver ricevuto una somma di 120 once d'oro al peso di Salerno, versate dal monastero per la partenza di G. per il castello di Capaccio e per certi patti non adempiuti dal detto G. (Montevergine, Archivio del Monastero, perg. 1270).

Nel 1204 G. era già succeduto al padre Giovanni. Dopo questa data non compare più nella documentazione campana. È molto probabile che in questo anno si recasse a Palermo, perché chiamato come magister del piccolo Federico. Nella citata pergamena di Montevergine del 28 gennaio 1209 si fa riferimento, come è stato notato, alla sua partenza.

Comunque nel 1213 G. era già morto. In questo anno, infatti, suo figlio Giacomo effettuò una conferma di beni ricordando "domino Guillemo Francisio patri meo felicis memorie" (Roma, Biblioteca Angelica, ms. 276, c. 73v).

Giacomo Francesco, giustiziere nel Principato, è documentato fino all'ottobre del 1231, quando nella descrizione dei confini di una casa in Aversa si menziona il "palacium heredum olim Iacobi Francisii" (Codice Diplomatico Svevo, 1980, p. 301 nr. 149).

È da sottolineare che Federico II continuò ad avere un benevolo atteggiamento nei confronti dei figli e dei nipoti del suo magister. Giacomo Francesco, infatti, è nominato nel 1219 in un documento imperiale in Germania (Regesta Imperii, V, nr. 1078). Suo fratello Teobaldo fu nominato nel 1246 podestà di Parma. Guglielmo II, figlio di Giacomo, e Matteo, figlio di Giacomo o di Teobaldo, ricevettero in custodia nel 1239 due prigionieri lombardi.

Fonti e Bibl.: Roma, Biblioteca Angelica, mss. 276 e 277, G.B. Prignano, Historia delle famiglie di Salerno normande. Niccolò Jamsilla, Historia de rebus gestis Frederici II imperatoris eiusque filiorum Conradi et Manfredi Apuliae et Siciliae regum, in R.I.S., VIII, 1726; B. Capasso, Historia diplomatica Regni Siciliae inde ab anno 1250 ad annum 1266, Neapoli 1874; Liber Inquisitionum Caroli I, ibid., pp. 345 ss.; C. Minieri Riccio, Saggio di Codice Diplomatico, I-II, ivi 1878-1883; Regesta Imperii, V, 1-3, Die regesten des Kaiserreiches […], a cura di J.F. Böhmer-J. Ficker-E. Winkelmann, Innsbruck 1881-1901; V, 4, Nachträge und Ergänzungen, a cura di P. Zinsmaier, Köln-Wien 1983; Les registres d'Innocent IV (1243-1254), a cura di E. Berger, I-IV, Paris 1884-1921; Riccardo di San Germano, Chronica, a cura di C.A. Garufi, in R.I.S.2, VII, 2, 1936-1938; Codice Diplomatico Svevo di Aversa, a cura di C. Salvati, I-II, Napoli 1980; E. Cuozzo, Catalogus Baronum. Commentario, Roma 1984. K. Hampe, Aus der Kindheit Kaiser Friedrichs II., "Mitteilungen des Instituts für Österreichische Geschichte", 22, 1901, pp. 593 ss.; H. Niese, Materialen zur Geschichte Kaiser Friedrichs II., "Nachrichten der K. Gesellschaft der Wissenchaften zu Göttingen. Philol.-Hist. Kl.", 1912, pp. 384-413; K. Krauth, Die Verschwoerung von 1246 gegen Friedrich II. und die damaligen Zustaende im sizilischen Koenigreich, Heidelberg 1922; E. Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1976; E. Cuozzo, 'Milites' e 'testes' nella contea normanna di Principato, "Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo ed Archivio Muratoriano", 88, 1979, pp. 121-163; Id., La nobiltà dell'Italia meridionale e gli Hohenstaufen, Salerno 1995.

Vedi anche
Altavilla Famiglia normanna, di piccoli feudatari di Hauteville-le-Guichard (od. dipartimento della Manica), il cui primo personaggio è un Tancredi (sec. 10º-11º). I figli di lui, valorosi, avidi e senza scrupoli, emigrarono in Puglia e, combattendo per aiutarne le città contro i Bizantini, ottennero i territori ... Ruggèro II re di Sicilia Ruggèro II re di Sicilia. - Figlio (n. 1095 - m. Palermo 1154) di Ruggero I conte di Sicilia, fu sino al 1113 sotto la reggenza della madre, Adelaide degli Aleramici. Avuto il potere, sviluppò l'esercito e la flotta, con la quale (1123) intraprese una spedizione in Africa contro Mehedia. L'insuccesso ... Matteo Bonèllo Bonèllo, Matteo. - Nobile normanno (1136-1161), nelle grazie dell'ammiraglio Maione di Bari, che gli promise in sposa la figlia; innamoratosi poi di Clemenza, figlia naturale di Ruggiero II, entrò in una congiura di nobili di Calabria. Maione cadde assassinato il 10 nov. 1160 e la sommossa mise a sacco ... Matteo D'Aièllo D'Aièllo, Matteo. - Uomo politico salernitano (sec. 12º). Figlio di un Nicola de Agello, visse alla corte normanna di Guglielmo I e divenne maestro dei notari (1163). Dal 1169 al 1189 fu vicecancelliere, e poi sotto Tancredi cancelliere. Aveva ostacolato il matrimonio di Costanza d'Altavilla con Enrico ...
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magister s. m., lat. (pl. magistri). – Termine corrispondente all’ital. maestro1 (v.) nelle sue varie accezioni, usato spesso con riferimento al mondo romano con il sign. di «capo, comandante» e, seguito da un genitivo, come titolo di magistrati,...
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