GUGLIELMO degli Ubertini
Di potente casata ghibellina di Arezzo, vescovo dal giugno 1248, rivolse la sua energia di guerriero e di politico senza scrupoli alla creazione di un dominio personale sulle rovine dei vecchi partiti. Oscillò a lungo fra i ghibellini ed i guelfi; riconquistò Cortona con le forze del comune aretino e la cedette a questo (1258).; poi tramò contro il comune, che ne chiese al papa la deposizione, e fu espulso dai guelfi (1261). Riapparve pacificatore (1264), anzi alleato e capitano dei guelfi di Siena (1265); accolse Gregorio X morente e il conclave (1276); ebbe dal vicario di Rodolfo d'Asburgo conferma dei suoi diritti (1282). E di nuovo fu in lotta col comune e col popolo (1284-85) e si ritrasse a Perugia, interdicendo la città. Divenne allora capo di parte ghibellina (1286), fu cacciato e ritornò ancora, ormai signore (1287); fu alla Pieve del Toppo contro i Senesi (1288), morì combattendo a Campaldino (11 novembre 1289). Fra tante lotte, contribuì largamente all'estendersi del dominio aretino in val d'Arno e in val Tiberina, provvide agl'interessi della sua chiesa, beneficò monasteri e ospedali, decretò la fondazione della nuova cattedrale (9 novembre 1277).
Bibl.: R. Davidsohn, Geschichte von Florenz, II, Berlino 1908, passim; U. Pasqui, Documenti per la storia della città di Arezzo, II, Firenze 1920, p. xii segg.; N. Ottokar, Il comune di Firenze alla fine del Dugento, Firenze 1926, p. 208 segg.; L. Falciai, Storia di Arezzo, Arezzo 1928.