GUGLIELMO da Pastrengo
Guglielmo di Iacopo nacque a Pastrengo, da cui si denominò, verso il 1290; morì a Verona il 30 agosto 1362. Fece gli studî giuridici sotto Oldrado da Ponte, verosimilmente a Padova (1307-10); nel 1314 aveva già il titolo di notaro. Nel 1333 era tra i "sapientes" del consiglio veronese, nel 1337 procuratore del Comune. Fu due volte a Vicenza giudice e vicario scaligero del podestà (1324-25, 1354); ambasciatore nel 1323 a Venezia, nel 1339 alla corte pontificia in Avignone. Ivi strinse col Petrarca un'amicizia che si rinsaldò nelle visite di questo a Verona. G., al pari di Benzo d'Alessandria (v.), suo contemporaneo, associò alle funzioni notarili una feconda operosità umanistica, di che è documento il suo volume De originibus rerum.
Questo comprende nella seconda sezione gl'inventori, i fondatori di città, i nomi geografici, i pubblici dignitarî, e nella prima, di gran lunga la più importante, l'enumerazione degli uomini celebri di ogni età. Quivi trae le notizie sugli autori classici dai poligrafi antichi e medievali, ma altre ne desume direttamente dai codici che si conservavano molto numerosi nella famosa biblioteca del Capitolo veronese; talché accanto ad autori allora poco divulgati, ve ne troviamo altri non peranco scoperti.
Bibl.: R. Sabbadini, Le scoperte dei codici lat. e greci, Firenze 1905, pp. 4-22; 1914, pp. 88-105; A. Avena, Guglielmo da Pastrengo e gli inizi dell'umanesimo in Verona, in Atti dell'Accad. di agric. sc. lett. di Verona, VII (1906), pp. 229-99; C. Cipolla, Attorno a Gio. Mansionario e a Guglielmo da Pastrengo, in Miscellanea Ceriani, Milano 1910, pp. 743-88.