GUGLIELMO d'Accursio
Terzo dei figli di Accursio (v.), nacque nel 1246 in Bologna. Ivi si addottorò in diritto civile e canonico, che poi insegnò all'università. Fu proscritto da Bologna nel 1274 con tutta la famiglia dei Lambertazzi. Mortagli la moglie, divenne ecclesiastico (1289), ottenne benefici in Francia e Spagna; quindi, chiamato da Bonifacio VIII e nominato uditore del tribunale pontificio, rimase a Roma, tranne brevi interruzioni, fino alla morte (1314).
È particolarmente noto come autore dei Casus longi Institutionum, opera peraltro poco profonda e attestante il sopravvenuto decadimento della scienza. È pure autore di Casus sul codice giustinianeo, opera dottrinalmente ancor più mediocre. Vanno segnalate parecchie sue disputationes o quaestiones: tra le altre, una quaestio relativa alla validità del testamento di re Enzo, morto prigioniero a Bologna nel 1272.
Bibl.: C. F. Savigny, Storia del diritto romano nel Medievo, trad. it., II, ii, Firenze 1845, p. 158 segg.; E. Besta, Storia del diritto italiano I, ii, Milano 1925, p. 824.