BRUNEL, Guglielmo
Nobile francese (non si conosce la sua regione di provenienza), andò nel Regno di Sicilia sicuramente al seguito di Carlo d'Angiò dopo la battaglia di Benevento del 1266.
È ricordato nei documenti per la prima volta nel 1271, quando il re Carlo lo nominò suo "familiare", accogliendolo anche fra i cavalieri del suo Ospizio. Nello stesso anno il re gli concesse il castello e la terra di Fontana in Calabria, più tardi cambiato con il casale Forcignano in Terra d'Otranto.
Il primo incarico di una certa importanza fu conferito al B. nel 1272. Il 3 agosto di quest'anno Carlo d'Angiò lo nominò infatti suo vicario a Brescia, città che nel 1270 aveva offerto la signoria al re di Sicilia. Non si conoscono particolari sul vicariato del B. a Brescia, che dovette però svolgersi in tutta tranquillità, dopo la generale pacificazione della città e del contado conseguita dal suo predecessore Alberto Fontana. Del resto il B. non dovette esercitare a lungo questo ufficio, se già nel febbraio del 1273 viene ricordato come vicemaresciallo del Regno di Sicilia, carica che egli, a quanto pare, mantenne fino alla morte. Impegnato in normali attività amministrative, nel 1275 sostituì per breve tempo il giustiziere della Terra d'Otranto, Guglielmo de Sectays, impedito per malattia.
Di maggiore importanza fu la missione affidatagli dal re nel 1277. Al comando di un contingente di seicento stipendiari doveva accompagnare in Ungheria Jacques de Bursonne, con il compito, a quel che pare, di soccorrere il genero di Carlo d'Angiò, Ladislao IV re d'Ungheria, nella lotta contro la nobiltà ungherese in rivolta. La spedizione ebbe inizio nell'agosto 1277, quando il B. e il Bursonne s'imbarcarono a Manfredonia per passare, con una piccola flotta composta da due galee, un galeone e dodici teride, sulla costa dalmata. Di questa missione non si hanno notizie molto precise: è certo solo che il B. e il Bursonne si fermarono in Dalmazia, dove guadagnarono alla politica angioina il bano di Spalato, Paolo. Nell'estate del 1278 i due inviati di Carlo d'Angiò erano già di ritorno a Napoli; con loro erano anche il vescovo di Dragudio e il cognato del bano di Spalato, Vulcheto, incaricato di assicurare al re di Sicilia l'amicizia del potentato dalmata.
Il 16 dic. 1278 il B. fu nominato giustiziere di Abruzzo. Restò in questa carica fino alla morte, avvenuta ai primi di agosto del 1280: il nuovo giustiziere, Ponce de Blanquefort, fu nominato il 19 agosto.
Oltre ai feudi già ricordati, il B. possedeva anche la terra di Galano, in Terra d'Otranto e il feudo detto di Dionisio in Brindisi.
Fonti e Bibl.: I registri della cancelleria angioina, a cura di R. Filangieri, IV-VI, Napoli 1952-1954; VIII-X, ibid. 1957; XII-XVII, ibid. 1959-1963; XIX, ibid. 1264, ad Indices; C. Minieri Riccio, Cenni storiciintorno i grandi uffizii del regno di Sicilia durante il regno di Carlo I d'Angiò, Napoli 1872, pp. 236-238; P. Durrieu, Les archives angevines de Naples, II, Paris 1887, pp. 199, 203, 295; L. Cadier, Essai sur l'administration du royaume de Sicile sous Charles Ier et Charles II d'Anjou, Paris 1891, p. 274.