ANSALDI, Guglielmo
Patriota, nato a Cervere (Alba) il 4 settembre 1776, morto a Savigliano il 19 gennaio 1851. Arrolato nell'esercito sardo nel 1793, sottotenente nel 1795, partecipò alla guerra di quegli anni contro la Francia. Seguendo poi le sorti della sua patria, servì nell'esercito napoleonico e vi fu decorato della Legion d'onore. Dopo la restaurazione, riprese servizio in Piemonte col grado di capitano, e la Legion d'onore gli fu commutata nell'Ordine militare di Savoia. Il suo nome è legato ai moti del 1821: fu infatti uno dei capi del movimento liberale piemontese e, scoppiata la rivoluzione, si recò ad Alessandria, che ne era divenuta il centro più attivo. Quivi, il 10 marzo, radunato il reggimento "Dragoni del re" nella cittadella, proclamò la costituzione spagnola del 1812 e gridò ristabilito il regno italico da estendersi a tutta la penisola. Costituita una giunta provvisoria di governo, di cui fecero parte Giovanni Appiani, Luigi Baronis, Carlo Angelo, Francesco Bianco, Giovanni Dossena, Luigi Palma, Fortunato Luzzi, l'A. ne fu presidente. Il 25 marzo il governo provvisorio lo promosse maggior generale. Sconfitti i costituzionali a Novara, l'8 aprile, l'A. fuggì a Genova e quindi in Spagna. Condannato a morte in contumacia, la sentenza fu eseguita in effigie. In Spagna l'A. combatté per la causa liberale e nel 1830 andò a cospirare in Francia. Nel 1842 ricorse al re Carlo Alberto e fu ammesso all'indulto; nel 1848 fu reintegrato nel grado di tenente colonnello, ed ebbe poi l'avanzamento a colonnello a riposo.
Bibl.: A. Manno, La rivoluzione del 1821, Firenze 1879; C. Torta, Rivoluzione piemontese del 1821, Roma 1908.