Monferrato, guerre del
Furono anche dette guerre di successione di Mantova e del M. e furono due. La loro importanza derivava dal fatto che per Genova, il M. e la Valtellina passavano i corridoi che mettevano in comunicazione la Spagna e i suoi domini italiani con i possedimenti degli Asburgo in Germania. Per la Spagna era essenziale che il marchesato del M. quanto meno appartenesse a una famiglia a essa fedele, e questo avveniva dal 1559, quando i Gonzaga, duchi di Mantova, auspice appunto la Spagna, ne erano entrati in possesso dopo una lunga contesa con i duchi di Savoia. La prima guerra del M. iniziò nel 1612 alla morte del duca Francesco IV Gonzaga. Carlo Emanuele I di Savoia tornò ad accampare i diritti avanzati dalla sua famiglia sul marchesato sin dal 1533, lo occupò e per questo incontrò la reazione armata della Spagna. Fu sconfitto e nel 1617, con la Pace di Parigi, dovette restituire il M. ai Gonzaga, ossia alla Spagna. La seconda guerra iniziò nel 1627, mentre era già in atto la guerra dei Trent’anni, alla morte dell’ultimo Gonzaga, Vincenzo II. Ebbe portata ben maggiore della prima, essendo combattuta tra la Spagna, il duca di Savoia e l’impero contro la Francia di Richelieu, aiutata da Venezia, in difesa dei diritti ereditari del francese duca di Nevers acquisiti per via matrimoniale con Maria Gonzaga. Fu una guerra molto dura, combattuta sia nel M., dove nel lungo assedio di Casale i francesi si scontrarono con spagnoli e savoiardi, sia nel ducato di Mantova, dove il duca di Gonzaga-Nevers aiutato dai veneziani affrontò l’esercito imperiale che saccheggiò la città nel 1630. La guerra si concluse nel 1631 con la vittoria della Francia. Il duca di Savoia Vittorio Amedeo I riconobbe i diritti del duca di Nevers sulla successione di Mantova e del M. e dovette cedere la fortezza di Pinerolo alla Francia, con il modesto compenso di alcune terre monferrine e delle città di Alba e Trino. Ma la vera sconfitta fu la Spagna che vide indebolita sensibilmente la sua posizione nell’Italia settentrionale a favore della Francia, che acquisiva una fedelissima dinastia nello scacchiere italiano e, con Pinerolo, una porta di entrata del suo esercito in un’area da cui era stata completamente estromessa con le guerre della prima metà del 16° secolo.