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russo-afghana, guerra

Dizionario di Storia (2011)
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russo-afghana, guerra


Conflitto che oppose i mujahidin afghani all’Unione Sovietica tra il dicembre 1979 e l’aprile 1989. Nell’aprile 1978, dopo l’arresto e l’omicidio di alcuni leader comunisti afghani, un’insurrezione sostenuta dall’URSS rovesciò il governo di M. Daud, cui subentrarono N.M. Taraki e un Consiglio rivoluzionario egemonizzato dal PDPA (Partito democratico popolare afghano), i quali avviarono una politica di laicizzazione e modernizzazione del Paese. Nel nome della jihad, la guerra santa dell’islam, gli oppositori del nuovo regime si organizzarono in gruppi armati, i mujahidin. Taraki fu rovesciato dal colpo di Stato di H. Amin (febbr. 1979), cui seguirono la repressione degli oppositori e varie rivolte popolari. Intanto a luglio il presidente degli Stati Uniti J. Carter varava l’orga­nizzazione di aiuti bellici ed economici ai mujahidin. Il 27 dic. ebbe quindi inizio l’intervento militare sovietico; Amin fu deposto e ucciso e gli subentrò B. Karmal. La guerra indusse parte della popolazione ad abbandonare il Paese, cosicché nel 1980 i profughi afghani in Pakistan e in Iran superarono i cinque milioni. Il conflitto intanto si radicalizzava: da una parte il regime comunista, sostenuto dalle truppe sovietiche, dall’altra l’islam e i mujahidin. Il governo rafforzava l’integrazione economica afghana con l’URSS e l’alfabetizzazione della popolazione. I mujahidin, dal canto loro, si dividevano tra un’ala moderata e una fondamentalista. Quest’ultima vedeva l’egemonia del Partito dell’islam di G. Hekmatyarm, sostenuto dal Pakistan, e del Jamiati-Islami ye Afghanistan di B. Rabbani, mentre un altro leader fondamentalista, A. Sayyaf, godeva di forti appoggi internazionali, e faceva la sua apparizione anche O. bin Laden, tra i maggiori organizzatori e finanziatori dei mujahidin. Moderati e islamisti, riunitisi in Pakistan (maggio 1985), costituivano quindi l’Alleanza islamica in funzione antisovietica. Intanto, grazie alla Risoluzione Tsongas del Senato (ott. 1984) e alle decisioni del presidente R. Reagan (1986), l’aiuto degli USA ai mujahidin si rafforzava: l’invio di missili Stinger consentiva di contrastare efficacemente l’aviazione sovietica, mentre anche il Pakistan continuava a sostenere gli islamisti. A sua volta il governo afghano, ora nelle mani di Zia-ul-Haq, attenuava la lotta contro i mujahidin. La guerra arrivò dunque a uno stallo, con le truppe sovietiche che controllavano solo il 20% del territorio. La nomina al vertice dell’URSS di M.S. Gorbačëv (marzo 1985) comportava intanto un nuovo atteggiamento da parte sovietica, e già nell’ott. 1986 iniziava in sordina un ritiro unilaterale. Intanto al governo dell’Afghanistan giungeva Najibullah, che sviluppò una politica di apertura all’islam e favorì la crescita di un Fronte nazionale patriottico. Con la Costituzione del 30 nov. 1987 l’islam fu proclamato religione di Stato, pur vigendo il modello sovietico sul piano politico-economico. Il 14 aprile 1988, con gli Accordi di Ginevra tra Afghanistan e Pakistan (avallati da URSS e USA), si fissò il termine di un anno per il ritiro delle truppe sovietiche; tuttavia i mujahidin respinsero gli accordi, continuando a gestire intere aree del Paese. Il 14 aprile 1989 le ultime truppe sovietiche lasciavano l’Afghanistan. Il Pakistan, dal canto suo, continuò a sostenere i mujahidin. Nel 1990 Najibullah avviò un processo di liberalizzazione, moltiplicando i contatti con l’opposizione, ma nel 1992 fu rovesciato dai mujahidin, il che aprì le porte al regime dei talebani.

Vedi anche
Burhanuddin Rabbani Uomo politico afgano (Feyzabad 1940 – Kabul 2011). Dopo la laurea in Teologia islamica (università di Kabul), ha proseguito gli studi in Egitto con un master in Filosofia islamica. Nel 1968 è tornato in Afghanistan; è entrato a far parte del partito Jamā’āt-i Islami e ne ha assunto la guida (nel 1972). ... Afghanistan Stato continentale dell’Asia di SO. Confina con il Turkmenistan, l’Uzbekistan, e il Tagikistan a N, con la Cina per un breve tratto a NE (l’appendice che s’incunea fra il Pamir e l’Hindukush), con il Pakistan a E e a S, con l’Iran a O.  ● L’esplorazione dell’Afghanistan iniziò con le varie spedizioni ... Pakistan Stato dell’Asia meridionale, nella regione indiana. Comprende le regioni storiche del Punjab occidentale e del Sind, nel bassopiano dell’Indo, un lembo dell’Altopiano Iranico (il Belucistan) e i rilievi che orlano l’altopiano stesso lungo il confine con l’Afghanistan. A E confina con l’India e a NE, ... Jimmy Carter (propr. James Earl). - Politico statunitense (n. Plains, Georgia, 1924). Ufficiale di marina (1946-53), imprenditore agricolo. Senatore democratico della Georgia, fu eletto presidente degli Stati Uniti nel nov. 1976. La sua immagine di politico non compromesso e la sua campagna elettorale ricca di riferimenti ...
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Vocabolario
russo
russo agg. e s. m. (f. -a) [dall’etnico lat. rinascimentale Russus, der. dello slavo Rus’ (prob. di origine scandinava) con cui fu dapprima indicata la Russia (poi Rossija 〈ras’ìeë〉)]. – 1. agg. a. Della Russia, regione geografica e stato...
bianco-russo
bianco-russo agg. e s. m. (f. bianco-russa). – Della Bielorussia o Russia Bianca; come sost., abitante della Russia Bianca (v. anche bielorusso).
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