CORSA, Guerra di (XI, p. 505)
Durante la seconda Guerra mondiale, in correlazione con la guerra sottomarina, la Germania impiegò incrociatori e corazzate per l'attacco alle linee di comunicazione della Gran Bretagna e dei suoi alleati. L'azione di quelle navi, oltre che per i danni direttamente inflitti alle flotte mercantili, aveva carattere di diversione, imponendo onerose disposizioni per proteggere i traffici anche nei mari lontani dall'Europa.
Crociere particolarmente fortunate furono eseguite dalla corazzata tascabile Admiral Scheer nell'Oceano Atlantico e nell'Oceano Indiano dal novembre 1940 all'aprile 1941, nonché dagli incrociatori da battaglia Scharnhorst e Gneisenau e dall'incrociatore Hipper in Atlantico nei primi mesi del 1941. Parallelamente all'azione corsara delle navi da guerra si svolgeva quella degli incrociatori ausiliari, motonavi camuffate con l'aspetto di innocue navi da carico, ma armate con artiglierie, siluri e con carico di mine. I primi incrociaiori ausiliari partirono dalle basi tedesche nella primavera del 1940 per operare nell'Atlantico e nell'Oceano Indiano. Nella estate dello stesso anno, un'altra di tali navi dal Mar del Nord si trasferì nel Pacifico dal passaggio di nord-est. L'azione delle navi militari e degli incrociatori ausiliarî era basata su una organizzazione di navi rifornitrici, che incontravano quelle corsare in alto mare, partendo dalle basi tedesche o dal Giappone. Fra le operazioni compiute dagli incrociatori ausiliarî fu particolarmente importante la posa di sbarramenti di mine nelle acque del Sudafrica e in quelle dell'Australia. L'intervento del Giappone facilitò la guerra di corsa e permise il traffico di rifornimenti ai porti della Francia occidentale da quelli giapponesi. La possibilità di valersi dei punti di appoggio di Penang e di Sabang consentì l'azione nell'Oceano Indiano di navi corsare tedesche e di navi italiane violatrici di blocco: ma dalla primavera del 1943 la guerra di corsa e il traffico oceanico delle navi di superficie delle potenze dell'Asse divennero impossibili; furono allora utilizzati come violatori di blocco sommergibili oceanici italiani, opportunamente adattati per il trasporto di gomma e di metalli pregiati.