GUELMA (A. T., 112)
Città dell'Algeria a 131 km. da Costantina; sorge sul luogo dell'antica Calama. Città dell'Africa proconsolare, che prima del dominio romano subì largamente gli influssi della civiltà fenicia, come dimostrano la frequenza d'iscrizioni neopuniche, e il fatto che anche in età romana i suoi magistrati supremi sono i sufeti; accanto a questi tuttavia le iscrizioni nominano un princeps, forse il capo di una tribù indigena aggregata alla città, o il primo del consiglio cittadino. È nominata da Orosio (V, 15) a proposito della guerra di Giugurta, ma la menzione non trova riscontro in Sallustio. Fu municipio, e iscritta alla tribù Papiria, nel sec. II, forse per opera di Traiano, colonia nel III, dopo Settimio Severo, sede vescovile dopo l'avvento del cristianesimo. Poiché le iscrizioni ricordano molti villici e saltuarii dell'imperatore, è da ritenere che nelle sue adiacenze fossero vaste proprietà imperiali. In età bizantina Solomone, generale di Giustiniano, vi costruì una fortezza, di cui restano ancora notevoli avanzi. Pochi altri resti antichi conserva la città, fra cui un edificio termale e un teatro; la raccolta antiquaria comprende invece soprattutto oggetti provenienti dalla vicina Tubursico dei Numidi.
Bibl.: Corp. Inscr. Lat., VIII, p. 521; Atlas Arch. de l'Algérie, f. 9; St. Gsell, Inscript. Lat. Algérie, Algeri 1921, p. 20; id., Histoire ancienne de l'Afrique du Nord, V, Parigi 1927, p. 271 segg.