GUARNACCA
. Veste da uomo che veniva portata sopra altri abiti: giacca, gonnella (v.). Considerata come indumento modesto e serio, foderata di pelliccia, la guarnacca nel Duecento era lunga fino ai piedi, con maniche a forma di mantello, a larghe aperture per le braccia; nel '300 la scollatura formava davanti due piccoli rovesci arrotondati e foderati di pelliccia. Molto spesso aveva il cappuccio attaccato; la parte superiore scendeva a formare le maniche, ed era sempre aperta dai due lati sotto le braccia. Adottata dalla nobiltà e dalla borghesia, fu anche l'abito prescritto dall'arcivescovo Leone agli ecclesiastici nel sinodo di Milano del 1250; e nello stesso anno anche gli "Umiliati" portarono la guarnacca. Verso la fine del '300 in Francia questa veste venne sostituita dal gardecorps (guardacuore, v.) e dal pelliccione, mentre rimase come mantello da pioggia per la gente del popolo. In Italia continuò invece sino al '500. Più corta verso la metà del '400, divenne poi più ricca e di maggior lusso, foderata di ermellini e di vai, ed ebbe maniche lunghe talvolta fino a terra. La giornea (v.) è derivazione della guarnacca.
Bibl.: G. Vecellio, Habiti antichi et moderni, Venezia 1589, p. 332; E. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné du mobilier franåais de l'époque carlovingienne à la Renaissance, III, Parigi 1872, pp. 388-391; Ch. Du Cange, Glossarium mediae et infimae latinitatis, IV, Parigi 1885, pp. 34-35; V. Gay, Glossaire archéologique du moyen âge à la Renaissance, I, Parigi 1929, p. 706; C. Merkel, Tre corredi milanesi del '400, Roma 1893, pp. 47-48; id., Come vestivano gli uomini del Decamerone, Roma 1898, pp. 50-53; B. Kohler, Allgemeine Trachtenkunde, Lipsia s. a., pp. 50-52.